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Chiesa della Raccomandata: perché è così complicato il suo affidamento in gestione?

Il recente affidamento esterno (temporaneo, in attesa del bando) della gestione della Casa Museo Scaglione alla cooperativa Agorà, ha riaperto il decennale dibattito sull’utilizzo dei cosiddetti “beni comuni” a Sciacca. Questione su cui, nel recente passato, fu anche approvato un regolamento da parte del Consiglio comunale, che stabiliva la pubblicazione di un bando per la scelta dei soggetti affidatari dei singoli immobili. Bando non ancora arrivato. Ciò che però appare strano, rispetto agli ultimi eventi, è che mentre per la Casa Museo Scaglione si è fatta una scelta discrezionale tra i tre soggetti che avevano presentato manifestazione d’interesse (tutto secondo quanto prevede la legge, ovviamente), per la Chiesa della Raccomandata, per la quale a presentare manifestazione d’interesse è stata la sola associazione Italia nostra, non c’è stato alcun affidamento, . Il Comitato di quartiere della Perriera “Antonio Ritacco” ha preso posizione, chiedendo all’Amministrazione comunale di procedere alla stessa maniera anche per la Raccomandata, affidandola dunque a Italia nostra. Bene monumentale che però, nella fattispecie, può essere affidato solo dopo l’attivazione di un collegamento fognario, che non è ancora stato possibile effettuare.

La Chiesa della Raccomandata è uno dei beni culturali più pregiati della storia siciliana, che risale al 13° secolo. L’origine è normanna. Risale al 2008 il suo restauro, possibile grazie ad un finanziamento caldeggiato proprio dall’associazione Italia nostra e da quel Comitato della Perriera che, con il suo storico presidente, il compianto Antonio Ritacco, si impegnò con forza in una battaglia che, però, a restauro ultimato, ha permesso ad oggi un utilizzo del bene a spizzichi e bocconi, con i concerti che l’associazione presieduta dall’architetto Calogero Segreto è riuscita ad organizzare negli anni scorsi.

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