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Il Museo diffuso dei 5 sensi di Sciacca approda all’interno della prestigiosa enciclopedia italiana “Treccani”

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Il Museo diffuso dei 5 sensi approda all’interno dell’enciclopedia italiana “Treccani”. Lo rende noto su “Atlante” la giovane scrittrice saccense Flavia Alì, studentessa di Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Palermo. Un grande riconoscimento all’ associazione di promozione sociale nata dall’idea dell’ingegnere Viviana Rizzuto, presidente del Museo diffuso dei 5 sensi.

“Ancora un piccolo passo avanti….la soddisfazione di vedere la nostra Sciacca sulla più prestigiosa enciclopedia italiana e tutto questo grazie all’ entusiasmo e alla bravura di una giovane saccense che ha abbracciato il progetto, spendendosi con tutti noi….la rete cresce, si sviluppano iniziative, si lavora per il nostro futuro”. E’ quanto scrive sul magazine “Atlante” la saccense Flavia Alì riguardo alla valorizzazione del Museo dei Cinque Sensi di Sciacca, all’interno della prestigiosa enciclopedia italiana “Treccani”.

“Proprio con l’intento di valorizzare le ricchezze di questa magnifica fascia di terra a ovest della costa siciliana – scrive Flavia Alì – ad aprile 2019 nasce a Sciacca il Museo diffuso dei 5 sensi, un’associazione di promozione sociale, presto cooperativa di comunità, che mette insieme oltre 50 enti presenti sul territorio saccense che si impegnano a tutelarlo e a presentarlo ai turisti attraverso modalità inedite ed esperienze sensoriali. L’idea è quella di “sviluppare” il territorio, cioè puntare sul turismo emozionale, esperienziale, empatico, ovvero sulla relazione tra le persone. Imparare a modellare l’argilla e a lavorare il corallo rosa con gli artigiani del posto, disegnare o dipingere in riva al mare, impastare il pane con le farine antiche siciliane sono solo alcune delle attività proposte ai turisti dal Museo. I rappresentanti delle associazioni sportive, teatrali, culturali collaborano con artigiani, maestri della cartapesta, artisti della ceramica, strutture ricettive, ristoranti, istituti scolastici per creare un museo a cielo aperto. Le identità di Sciacca – prosegue la Alì – sono i tesori; le strade della città, i corridoi, le piazze sono lo spazio di esposizione; le botteghe diventano teche di un museo per tutti e di tutti. L’obiettivo è quello di fare in modo che i cittadini usufruiscano di un bene prezioso, la loro città, e che lo mostrino con lo stesso amore e con lo stesso orgoglio ai visitatori.

Un’idea geniale quella della comunità di Sciacca guidata dalla presidente Viviana Rizzuto, che ha deciso di mettere momentaneamente da parte la vita di frenetica lavoratrice in giro per il mondo per creare una realtà nuova e funzionale nella sua Sciacca che possa coinvolgere tutta la cittadinanza. Il giornalista Emilio Casalini ha scritto che si tratta di un laboratorio di ingegneria sociale unico in Italia”. Infine la scrittrice, per rendere omaggio a Sciacca e al Museo Diffuso ,cita una poesia del poeta Vincenzo Licata:

T’amu pirchì si bedda, Sciacca mia, | pi ssa luci chi manna lu to’ mari. | Pirchì mi rigalasti la puisia | ccu lu travaghiu di sti marinari. || T’amu, pirchì mi basta ssu tramuntu | pi farimi ‘n-artista divintari, | pirchì lu to’ passatu è com’un cuntu | d’omini illustri e di ricordi cari.

(Ti amo perché sei bella, Sciacca mia, per la luce che proviene dal mare. Perché mi hai regalato la poesia con il lavoro di questi pescatori. Ti amo perché mi basta questo tramonto per farmi diventare un artista, perché il tuo passato è come un racconto di uomini illustri e di ricordi cari).

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