Una interrogazione a risposta orale e’ stata presentata dalla parlamentare del Pd, Giovanna Iacono e sottoscritta anche dai deputati Peppe Provenzano, Anthony Barbagallo, Stefania Marino e Fabio Porta. L’interrogazione prende spunto dalle indagini culminate nei giorni scorsi in arresti e sequestri ad Agrigento.
In particolare, la deputata Iacono chiede chiarimenti ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e per gli Affari Regionali e le Autonomie, per comprendere se sono previsti a breve interventi sulla gestione del servizio idrico nella provincia di Agrigento.
“Il caso – dichiara Giovanna Iacono – solleva profonde preoccupazioni per le conseguenze sull’efficacia e trasparenza della gestione delle risorse pubbliche, nonché per l’impatto diretto sulla vita quotidiana delle cittadine e dei cittadini. E a fronte delle gravi anomalie emerse, abbiamo chiesto al Governo di verificare l’opportunità di attivare una gestione straordinaria e commissariale del servizio idrico integrato nella provincia di Agrigento, per garantire legalità, trasparenza e funzionalità a un servizio essenziale come quello dell’acqua”.
Nell’interrogazione dei parlamentari dem siciliani viene sottolineata anche la responsabilità del consiglio di amministrazione di Aica, che avrebbe dovuto quantomeno vigilare adeguatamente sull’iter dell’appalto.
Poi l’interrogazione si focalizza sulla gestione economico-finanziaria ritenuta dissennata, che ha portato il gestore in condizione di “grave squilibrio di bilancio”, colmato con aumenti- adeguamenti tariffari che, anche se dovuti, appaiono in questo difficile momento e contesto inopportuni.
“Non si può permettere – ha aggiunto Giovanna Iacono – che, mentre la provincia soffre per la mancanza d’acqua, consorterie criminali si arricchiscano attraverso appalti truccati. È necessario ristabilire legalità e dignità per una comunità già duramente provata”.