Restano attivi i presidi permanenti, così come permane lo stato di agitazione, ma i lavoratori del Consorzio di Bonifica Agrigento 3 garantiranno il servizio per senso di responsabilità. Lo hanno annunciato i due segretari della Flai Cgil Franco Colletti e Filbi Uil Leonardo Mulè.
La decisione e’ scattata alla luce delle ultime evoluzioni e dell’incontro previsto lunedì in Prefettura al fine di evitare ogni possibile strumentalizzazione.
“I lavoratori del Consorzio di Bonifica 3 Agrigento – scrivono i due – nelle more della preannunciata riunione con l’Amministrazione prevista per il 19 giugno hanno deciso responsabilmente di garantire il servizio, pur in un contesto di gravi criticità economiche e organizzative che da tempo penalizzano sia il personale che l’intero comparto agricolo e zootecnico
Dopo anni di ritardi nei pagamenti degli stipendi, assenza di interventi strutturali, e costante
ricorso ai mezzi propri per lo svolgimento del lavoro, i lavoratori hanno comunque scelto, con
grande senso civico, di non abbandonare gli agricoltori in un momento particolarmente delicato sul fronte mare della distribuzione idrica in agricoltura.
Tale disponibilità è espressione della volontà di coniugare il diritto alla protesta con il rispetto
dei bisogni fondamentali del territorio e degli utenti.
È stato infatti fatto un passo avanti per quanto riguarda il trasferimento dei fondi, ma è ancora
insufficiente a sanare una situazione che da troppo tempo grava sulle spalle del personale consortile”.
I due segretari spiegano inoltre, la scelta di
continuare il servizio che non deve essere interpretata come una rinuncia alla protesta, ma come un gesto di responsabilità nei confronti del territorio.
“I lavoratori – sottolineano – non accetteranno più promesse disattese né ulteriori rinvii.
Si ribadisce la preoccupazione dei dipendenti riguardo alla situazione debitoria del Consorzio,
aggravata da diversi pignoramenti verso terzi, che se non debitamente affrontati pregiudicheranno la
normale attività dell’Ente generando pesanti ripercussioni sui lavoratori, in particolare per quanto riguarda i mancati pagamenti degli emolumenti.
“Per questo motivo – concludono – si sollecita un intervento urgente e concreto da parte delle autorità competenti, affinché i debiti vengano affrontati, gestiti e risolti con strumenti efficaci e duraturi, per evitare che ricadano ancora una volta su chi garantisce quotidianamente il servizio”.