Si è spento all’età di 65 anni Lorenzo Reina, figura centrale dell’arte contemporanea italiana e mente straordinaria dietro una delle opere più suggestive del paesaggio culturale siciliano.
Originario di Santo Stefano Quisquina, classe 1960, Reina è stato trovato senza vita questa mattina nella propria abitazione. A fare la dolorosa scoperta è stato il figlio Libero, giovane autore e musicista.
Il suo nome resta indissolubilmente legato al Teatro Andromeda, straordinaria architettura culturale nata tra le montagne dei Sicani. Un progetto unico, capace di intrecciare linguaggi moderni e memorie arcaiche dell’isola, che nel tempo si è affermato come luogo simbolo di bellezza, riflessione e sperimentazione. Da ogni parte del mondo visitatori e appassionati hanno raggiunto quell’altura per lasciarsi avvolgere da un panorama mozzafiato e da un’esperienza estetica senza eguali.
La struttura, composta da 108 elementi lapidei, sorge a circa mille metri sul livello del mare ed è oggi riconosciuta come il teatro all’aperto più elevato esistente. Non solo uno spazio scenico, ma un’opera totale, capace di dialogare con il cielo, la terra e il silenzio.
La notizia della sua scomparsa ha attraversato rapidamente l’Italia, suscitando profonda commozione nel panorama culturale e creativo nazionale. Con Lorenzo Reina se ne va un visionario autentico, ma resta un’eredità potente: un luogo e un’idea destinati a continuare a parlare alle generazioni future.