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Nuovo Cda di Aica, i sindaci chiamati alla scelta decisiva

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Si riunirà domani l’Assemblea ordinaria dei soci di Aica. La convocazione del vicepresidente dell’Assemblea dei sindaci Salvatore Di Bennardo ha per oggetto la nomina del nuovo presidente dell’Assemblea dei Scordar e la nomina del nuovo Cda.

Si tratta di una riunione decisiva che dovrebbe portare ad una scelta sul nuovo presidente del Consiglio di amministrazione della consortile e dei componenti che da settimane aspetta il cambio dei vertici dopo la scadenza della selezione tramite avviso dei curricula.

Alla vigilia della importante riunione di domani, intanto la deputata del Pd Maria Iacono lancia un appello ai sindaci ai quali chiede discontinuità vera rispetto al passato.

“La provincia di Agrigento – descrive – vive una fase drammatica: alla gravissima crisi idrica con razionamenti crescenti che mettono in ginocchio famiglie, imprese, agricoltura – si aggiungono i gravissimi fatti emersi dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Agrigento, che ha fatto luce su un presunto sistema corruttivo legato agli appalti pubblici e che ha coinvolto il maxi appalto da 37 milioni di euro per il rifacimento della rete idrica del capoluogo. Un quadro che emerge in un contesto in cui la gestione dell’acqua è stata trasformata da alcuni in un’occasione per fare affari, arricchendo consorterie spregiudicate e marginalizzando il bene comune e il diritto dei cittadini ad avere servizi efficienti, equi e trasparenti.

A ciò si sommano – aggiunge – gli enormi disservizi e i continui aumenti tariffari che gravano sui cittadini, con un gestore oggi in “grave squilibrio di bilancio”, incapace di garantire standard minimi di efficienza, ma pronto a scaricare i costi di una gestione dissennata sugli utenti.

Di fronte a tutto questo non si può più agire con leggerezza. Non si può più nominare il CDA sulla base di equilibri politici e logiche di spartizione. Sarebbe uno schiaffo alle comunità locali e alla dignità delle istituzioni.

Mi appello ai sindaci della provincia – e in particolare a quelli del Partito Democratico – affinché facciano scelte di discontinuità e rompano gli schemi del passato, un sistema di potere che ha militarizzato ogni ambito pubblico, compresa la gestione dell’acqua.

Servono figure di alto profilo, competenti, indipendenti, capaci di ripristinare fiducia, efficienza, trasparenza e sostenibilità nella gestione del servizio”.

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