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Si scava nella vita del mancato sposo di Salemi, il procuratore Pantaleo: “Tutto è possibile, per prima cosa accertare se omicidio o suicidio

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 Si sta iniziando a a scavare nella vita di i Francesco Ciaravolo, gli inquirenti attendono il riscontro del test del Dna per verificare se effettivamente il cadavere carbonizzato e ritrovato lo scorso cinque gennaio sull’auto alla quale è stata appiccata il fuoco nelle campagne di Piano Rizzi a Salemi sia effettivamente del piccolo imprenditore. 

Il procuratore della repubblica di Marsala, Vincenzo Pantaleo, che coordina le indagini dei carabinieri, ha spiegato che “prima bisogna accertare se si tratta di un suicidio o di un omicidio. E’ possibile tutto”.

Il 28 dicembre scorso non si era presentato nella chiesa di Castelvetrano dove avrebbe dovuto sposarsi con una infermiera. Secondo quanto emerge dalle indagini, il nucleo familiare della mancata sposa risulta essere lontano comunque da eventuali contesti criminali.

“Stiamo ascoltando parecchie persone per capire – ha detto Pantaleo – si cerca di individuare soggetti che potessero avere motivi di rancore verso Ciaravolo”. In ogni caso, secondo quanto emerge dalle indagini, il nucleo familiare della mancata sposa risulta essere lontano da eventuali contesti criminali.

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