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Burgio riunisce il consiglio comunale in seduta aperta e chiama a raccolta i parlamentari per lanciare “Un patto per l’acqua pubblica”

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Un consiglio comunale aperto è stato convocato a Burgio per venerdì 29 marzo, alle 17,30, per definire “Un patto per l’acqua pubblica”.  Sarà questo l’oggetto di discussione e di dibattito presso la sala conferenze dell’ex stazione ferroviaria al quale parteciperanno parlamentari nazionali (Filippo Perconti e Rino Marinello) regionali (Margherita La Rocca e Matteo Mangiacavallo), sindaci, rappresentanti istituzionali, movimenti, associazioni e i cittadini.
Dopo l’interdittiva del Prefetto di Agrigento nei confronti del gestore privato Girgenti Acque e la notifica alla stessa società della dichiarazione di risoluzione del contratto da parte dell’Assemblea Territoriale Idrica, si ritorna a discutere sul futuro modello di gestione del prezioso bene comune.
L’obiettivo è quello di “definire una strategia comune per affrontare il dopo Girgenti Acque. Dopo una fase di discussione e di confronto sul futuro della gestione del servizio idrico in provincia di Agrigento, i sindaci e i consigli comunali sono tenuti, con lucidità, consapevolezza e lungimiranza ad individuare una soluzione condivisa. E qualunque decisione non può certamente prescindere dall’impegno della Regione siciliana ad attivarsi affinché i singoli Comuni possano utilizzare i finanziamenti previsti nel Patto per il Sud per intervenire e rendere più efficiente l’intera filiera idro-potabile delle acque destinate al consumo umano e la tutela del corpo idrico”.
Inoltre, per il sindaco, Franco Matinella, e il presidente del consiglio comunale di Burgio, Vito Ferrantelli, “appare fondamentale che la stessa Regione siciliana intervenga con determinazione e immediatezza, da un lato, per fare ridurre i costi di erogazione dell’acqua da parte di Siciliacque e, dall’altro, per valutare se sussistano le condizioni per l’avvio della rescissione del contratto con la stessa società, il cui socio di maggioranza è la multinazionale francese Véolia, alla luce delle inefficienze nella distribuzione dell’acqua ai Comuni e delle numerose e acclarate inadempienze che riguardano gli investimenti su opere programmate e mai realizzate”.
A Burgio si discuterà a partire da un documento (nel quale si delineano le ragioni di una gestione pubblica del servizio idrico integrato, pur nella pluralità di responsabili scelte gestionali) per formalizzare, dopo il vaglio dei rispettivi consigli comunali, un patto che individui la soluzione più adatta per tutti.

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