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Nella campagna elettorale a Sambuca irrompe l’anonimo. Dure accuse al sindaco uscente. Ciaccio sporge denuncia ai carabinieri

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Leo Ciaccio competerebbe contro una Lista Civetta da lui stesso creata, con candidato ombra il suo migliore amico. Insomma: le prossime elezioni potrebbero essere una autentica messinscena. È questo il presunto segreto svelato a Sambuca dall’immancabile lettera anonima (manco a dirlo) distribuita la notte scorsa sui parabrezza delle auto parcheggiate in centro abitato. L’autore si autodefinisce un vecchio elettore del PCI-PDS-DS e ULIVO. Ce l’ha con il sindaco uscente che, a suo dire, non avrebbe mantenuto le promesse fatte, e che avrebbe garantito ad almeno una dozzina di persone la carica di assessore. Scoppia così, dentro la campagna elettorale, il bubbone dell’anonimo. Nel centro sambucese non si parla d’altro. Anonimo che, poi, non sarà così difficile da individuare. Sì, perché di indizi l’autore ne fornisce diversi, compreso quello di essere cresciuto all’interno della locale Camera del lavoro. Il catalogo è quello immaginabile: il solito incrocio degli immancabili misteriosi “Poteri forti” dietro ai quali si celano ora le Cantine Cellaro, ora il Banco di Credito Cooperativo. Senza mai tralasciare la Massoneria, che muoverebbe i fili facendosi dettare le mosse da altri. Infine c’è l’elenco di personalità più o meno note della politica sambucese, ciascuna delle quali agirebbe nell’esclusivo interesse privato. Chi non ha l’anonimo nelle campagne elettorali scagli la prima pietra. Intanto però, come prevedibile, Leo Ciaccio ha considerato diffamatorie le considerazioni contenute nella lettera anonima. Ha, dunque, presentato denuncia (al momento contro ignoti) ai carabinieri della locale stazione.

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