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Comune di Sciacca

Indennità di carica e baratto amministrativo, a Menfi l’opposizione è all’attacco

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L’opposizione al Comune di Menfi accusa la giunta di avere sfruttato “un artificioso cavillo giuridico che fa riferimento ai comuni con fluttuazioni stagionali della popolazione in relazione alle presenze turistiche che aumentano la popolazione dimorante”  per aumentare del 5 per cento le indennità di carica. L’argomento sta infiammando ancora di più una calda estate ed i consiglieri Ignazio Ferraro, Sandro La Placa, Vito Clemente, Rossella Sanzone e Andrea Alcuri ricordano che le precedenti amministrazioni, guidate da Michele Botta e Vincenzo Lotà, le avevano ridotte del 30 per cento. Lotà aveva un’indennità netta di 1500 euro, mentre quella del sindaco Marilena Mauceri, al lordo, è di poco superiore a 3 mila euro. “Un segnale in netta antitesi con i comportamenti assunti dagli ex sindaci Botta e Lotà”, tuona l’opposizione. Niente affatto, ribattono dalla giunta che, con il vice sindaco Ludovico Viviani, fanno notare che “è entrata in vigore una norma che già riduce le indennità del 10 per cento rispetto al passato. Noi rimaniamo al Comune dalle 8 del mattino al pomeriggio – aggiunge Viviani – e stiamo trascurando il lavoro. Nel mio caso lo studio di avvocato”. Viviani aggiunge che la sua indennità netta mensile è 1.215 euro mentre quella del precedente vice sindaco di 1.080 euro. L’opposizione, intanto, con una mozione, ha chiesto il baratto amministrativo con agevolazioni fiscali in termini di riduzioni o esenzioni di tributi comunali per interventi di riqualificazione del territorio da parte di cittadini singoli o associati.

 

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