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Seviziati e torturati da un ghanese, 800 migranti vittime di un sistema di prigionia

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Venivano tenuti prigionieri, poi minacciati a pagare e in caso contrario seviziati e torturati. È stato così per circa 800 migranti. Avrebbe dovuto essere, per i profughi, una “tappa intermedia” prima del viaggio della speranza verso le coste italiane. In realtà i migranti erano sequestrati. E così sarebbero rimasti fino a quando non pagavano – visto che il costo del viaggio lo avevano già onorato – il prezzo per la loro liberazione: dai 200 ai 300 mila franchi. E per farli pagare venivano torturati, seviziati e sottoposti a violenza sessuale.

Le modalità delle torture erano svariate, terribili. Fra queste, secondo una delle testimonianze raccolte, “collegava gli elettrodi alla lingua” di uno dei migranti sequestrati e gli “faceva scaricare addosso la corrente elettrica”.
Le ricostruzioni fornite, e verbalizzate, dai profughi hanno fatto sì che i Pm della Dda di Palermo, Calogero Ferrara e Giorgia Spiri, hanno firmato un provvedimento di fermo a carico del ventenne ghanese Eric Ackom Sam. Fermo di indiziato di delitto che è stato convalidato dal Gip del tribunale di Agrigento Francesco Provenzano che ha disposto la custodia cautelare in carcere per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata alla tratta, al sequestro di persona, alla violenza sessuale, all’omicidio aggravato ed al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

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