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Giada Bressan: l’arte della pasticceria che unisce Veneto e Sciacca

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Se ogni piatto racconta una storia, le creazioni di Giada Bressan sono piccoli romanzi di memoria e immaginazione. Nella brigata di Vela, Giada è la pasticcera, ma il suo ruolo va ben oltre la tecnica: è una tessitrice di emozioni, una curatrice di dettagli, una custode del bello. Dal Veneto, sua terra d’origine, ha portato il rigore e la precisione. A Sciacca ha trovato il luogo ideale per unire tutto questo alla creatività e al calore di una terra che oggi chiama casa.


Un percorso tra i grandi della pasticceria

Il viaggio professionale di Giada prende forma a Pianiga, nella prestigiosa scuola di alta pasticceria Hangar78, dove ha avuto l’opportunità di confrontarsi con alcuni dei nomi più importanti del settore. Lì ha incontrato maestri come Angelo Musa, Paul Occhipinti e Rita Busalacchi, dai quali ha appreso non solo le tecniche più raffinate della pasticceria moderna, ma soprattutto il valore della passione autentica, dell’umiltà operosa e della professionalità quotidiana.

In Hangar78 ha costruito le fondamenta del suo stile: rigoroso ma creativo, preciso ma mai freddo. Ha imparato che un dolce non è solo equilibrio di zuccheri e consistenze, ma anche un racconto di emozioni, di memoria e di territorio.

Dopo la scuola, ha proseguito con un’esperienza immersiva di quattro mesi accanto a Massimo Carnio, campione del mondo di pasticceria 2020, specializzandosi nella lavorazione del cioccolato. Un percorso che le ha permesso di affinare le basi della cioccolateria e di sviluppare una sensibilità tecnica rara, capace di far dialogare materia e emozione.


L’estetica come cura, il dessert come racconto

La pasticceria, per Giada, è molto più di una disciplina. È una forma di comunicazione silenziosa. “Ogni dessert deve essere perfetto – racconta – non solo nel gusto, ma nella composizione, nella forma, nell’intenzione”. C’è una cura quasi sartoriale nei suoi dolci: nulla è lasciato al caso, ogni elemento ha un senso, un equilibrio, una ragione.

Ma se la precisione è fondamentale, non può esistere senza cuore. È questo che rende il suo lavoro così personale: l’estetica come forma di rispetto, la bellezza come modo per far sentire il cliente importante.


Dallo spritz veneto alla granita siciliana: un aperitivo che parla di lei

Tra le proposte più emblematiche firmate da Giada, c’è la granita allo spritz, pensata non come dessert ma come parte dell’aperitivo. Un’idea fresca, audace, perfetta per raccontare l’anima del progetto Vela. “Vengo dal Veneto, dove lo spritz è quasi un rituale. Qui in Sicilia, la granita è un’icona. Così ho voluto unire le due tradizioni: è un ponte tra ciò che sono e ciò che sto diventando”.

È un gesto che rappresenta perfettamente lo spirito di Vela: unire esperienze, territori, radici e nuove visioni in un linguaggio unico e condiviso.


Nostalgia, lampone, popcorn: i dolci che parlano

Nel percorso creativo di Giada c’è sempre un filo conduttore: l’emozione. Non a caso, tra i dolci che ricorda con più affetto c’è Nostalgia, pensato per il menù delle emozioni. Un dessert a base di popcorn, caramello, mandorla e peta crispy. “Era dedicato all’infanzia. A quei sapori semplici che tutti abbiamo nel cuore. L’idea era far sorridere il cliente, ma anche toccarlo dentro, riportarlo per un attimo indietro nel tempo”.

Un altro esempio? Il dessert al lampone, ispirato alla brioche con granita. “Volevo prenderne l’essenza e trasformarla in qualcosa di elegante, complesso, ma riconoscibile. È un omaggio alla Sicilia, fatto con lo sguardo di chi l’ha scelta e la ama ogni giorno di più”.


Sciacca, la terrazza, la squadra

Anche per Giada, Sciacca è diventata parte del suo racconto. Ogni giorno, prima di iniziare il servizio, si concede dieci minuti sulla terrazza. Guarda il mare, respira, si ricollega al senso del suo lavoro. “Sembra una cosa banale, ma è il mio rito. Non mi sono ancora abituata a questa vista, e forse è meglio così”.

La pasticceria richiede concentrazione, costanza, cura. Ma nella squadra di Vela, Giada ha trovato il suo spazio. “Abbiamo il rito del gelato la domenica, la pizza il sabato. Ci confrontiamo, ci aiutiamo, ci mettiamo in gioco. È bello sapere che si cresce insieme”.


Un dessert può cambiare il finale

Nella narrazione di un menù, il dolce è il punto d’arrivo. È l’ultima parola, il ricordo che resta. “Quando qualcuno mi dice che un dessert l’ha emozionato, che lo ha sorpreso o gli ha ricordato qualcosa… per me è il senso di tutto. Non serviamo solo cibo, ma momenti. E se un dolce può cambiare il finale della serata di qualcuno, allora vale la pena dedicargli tutto il tempo e l’amore che ci metto”.

Scopri di più

Se vuoi conoscere meglio il mondo di Vela, esplora anche gli altri approfondimenti pubblicati su Risoluto:
– Valerio Fini: dalla stella Michelin in Croazia alla missione di fare impresa in Sicilia
– Quattro anime, una Vela: il viaggio che ha portato Alice, Giada, Valerio e Francesco a Sciacca

Oppure visita il sito ufficiale di Vela per scoprire il menù, prenotare un tavolo e vivere un’esperienza gastronomica nel cuore di Sciacca.

Giacomo Cascio
Giacomo Cascio
CEO Blue Owl s.r.l. agency - Editore Risoluto.it

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