Dal 1° gennaio 2026, cambiano le accise su benzina e diesel: la Legge di Bilancio 2026 introduce l’allineamento fiscale tra i due carburanti. Una novità che comporterà benzina meno cara di circa 5 centesimi al litro e diesel più caro della stessa cifra, con un impatto diretto sulle tasche degli automobilisti italiani.
Cosa prevede la Manovra 2026 sui carburanti
Il Governo Meloni ha deciso di uniformare subito le accise tra benzina e gasolio, anticipando il percorso graduale previsto dal decreto legislativo 43/2025. La nuova accisa sarà pari a 672,90 euro per mille litri sia per la benzina che per il diesel, cancellando il vantaggio fiscale di cui ha goduto per decenni il gasolio.
Oggi, infatti, la benzina paga 713,40 euro per mille litri e il diesel 632,40. Con la nuova Manovra:
- Benzina: -40,50 €/1000 litri → -4,05 cent/litro (-4,94 cent/litro con IVA)
- Diesel: +40,50 €/1000 litri → +4,05 cent/litro (+4,94 cent/litro con IVA)
Per un pieno da 50 litri, la differenza sarà di circa ±2,47 euro rispetto al prezzo attuale.
Chi è esente dall’aumento del diesel
Non tutti subiranno gli effetti dell’aumento del diesel. Sono escluse:
- Le attività agricole e affini (punto 5 della Tabella A del TUA)
- I motori fissi industriali o agricoli e le macchine operatrici non stradali (punto 9)
- Il gasolio commerciale per autotrasportatori (punto 4-bis), che resta a un’aliquota agevolata con un rimborso aumentato a 26,97 cent/litro.
Le critiche delle associazioni dei consumatori
Il Codacons parla di “stangata sul gasolio” e stima un aumento annuo di circa 59 euro per chi fa due pieni al mese. Chiede inoltre controlli serrati per garantire che il taglio della benzina si traduca davvero in risparmi alla pompa.
Anche Assoutenti e UNC denunciano il peso fiscale sui carburanti in Italia, dove tra IVA e accise si paga fino al 60% del prezzo finale.
Chi sarà più colpito: 17 milioni di auto a benzina, 16,6 milioni a diesel
Secondo i dati aggiornati sul parco auto, circa il 42% delle vetture è a benzina e il 41% a diesel. L’aumento del gasolio colpirà dunque milioni di italiani, soprattutto lavoratori, pendolari e professionisti che usano l’auto ogni giorno.


 


