Con l’introduzione del Cruscotto Operatori Comunali all’interno della Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR), il Ministero del Turismo rafforza i controlli sugli affitti brevi. Lo strumento consente agli enti locali di monitorare con maggiore efficacia le strutture presenti sul territorio, grazie a funzionalità come la geolocalizzazione, la verifica dei codici identificativi e una mappa interattiva.
Il termine “affitto breve” si riferisce ai contratti di locazione per uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni, stipulati da persone fisiche al di fuori dell’attività d’impresa. Tali contratti non richiedono registrazione all’Agenzia delle Entrate, a meno che non siano redatti come atto pubblico o scrittura privata autenticata.
Per svolgere questa attività, è obbligatorio ottenere il Codice Identificativo Nazionale (CIN) tramite la piattaforma BDSR, gestita dal Ministero del Turismo e istituita con il decreto del 6 giugno 2024.
La BDSR raccoglie informazioni relative a tutte le strutture ricettive e agli alloggi brevi presenti in Italia, inclusi:
Tale codice, essenziale per operare legalmente, deve essere esposto in modo ben visibile e utilizzato in ogni comunicazione. In assenza, sono previste sanzioni da 500 a 5.000 euro per ciascuna unità non comunicata, con raddoppio in caso di violazioni reiterate.
Ottenere il CIN non esonera dal rispetto della normativa regionale in materia ricettiva, né dalla presentazione di eventuale SCIA o altra documentazione richiesta. Le dichiarazioni effettuate sono rese sotto la piena responsabilità del richiedente e in caso di false attestazioni si applicano le sanzioni previste.
Dal 26 giugno, i Comuni potranno accedere a una piattaforma dedicata che consente:
Lo strumento si inserisce nel percorso di adeguamento al Regolamento UE 2024/1028, che sarà pienamente operativo dal maggio 2026, e contribuisce a combattere il sommerso, migliorare la trasparenza e rafforzare la sicurezza.
A un anno dalla sua attivazione, la Banca Dati conta oltre 664.000 strutture registrate, di cui circa 582.000 hanno già ottenuto il CIN. Restano in attesa di verifica più di 10.000 unità. I prossimi aggiornamenti del sistema prevedono l’ampliamento della collaborazione con altre amministrazioni, come la Guardia di Finanza, e l’introduzione di nuove funzionalità basate sui suggerimenti degli utenti.