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Assegno di Inclusione 2026, addio al mese di pausa: in arrivo 670 euro in più all’anno per le famiglie. Ecco cosa cambia

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Il Governo Meloni prepara la riforma dell’Assegno di Inclusione nella Legge di Bilancio 2026: prevista l’abolizione della sospensione mensile tra le erogazioni e una sorta di tredicesima per i beneficiari. L’INPS chiarisce le nuove regole per il rinnovo.

Una buona notizia per oltre 750mila famiglie italiane: secondo le ultime anticipazioni sulla Legge di Bilancio 2026, il Governo è pronto a eliminare il mese di pausa tra le erogazioni dell’Assegno di Inclusione, garantendo un sostegno economico continuativo per chi vive in condizioni di fragilità.

Oggi, infatti, dopo i primi 18 mesi di erogazione, i beneficiari sono costretti a sospendere per un mese il sussidio prima di richiedere il rinnovo per ulteriori 12 mesi. Con la riforma, questa pausa verrebbe cancellata, portando un incremento annuo del beneficio fino a 670 euro in più, una sorta di “tredicesima” che può fare la differenza.


Rinnovo Assegno di Inclusione 2026: ecco cosa cambia

Oltre alla riforma in discussione, l’INPS ha aggiornato le regole operative per il rinnovo dell’Assegno di Inclusione. Secondo il messaggio n. 3048 del 14 ottobre 2025, i nuclei familiari che richiedono il rinnovo devono:

  • Accedere nuovamente al SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa);
  • Effettuare un primo incontro con i Servizi Sociali per verificare e, se necessario, aggiornare il percorso di inclusione;
  • Rispettare le nuove tempistiche obbligatorie, pena la perdita del beneficio.

In particolare:

  • Chi è in un percorso con i Centri per l’Impiego ha 60 giorni per firmare il Patto di attivazione digitale individuale (PADI) e presentarsi per la firma o l’aggiornamento del Patto di Servizio Personalizzato (PSP);
  • Se i servizi sociali hanno completato l’analisi multidimensionale, il termine si estende a 90 giorni.

A chi spetta l’Assegno di Inclusione

L’Assegno di Inclusione è una misura introdotta nel 2024 in sostituzione del Reddito di Cittadinanza e si rivolge a famiglie con almeno una persona in condizione di fragilità: minori, over 60, disabili o soggetti presi in carico dai servizi sociali.

Requisiti principali:

Cittadinanza e residenza:

  • Cittadini UE, familiari di cittadini UE o cittadini extra-UE con permesso di soggiorno UE di lungo periodo;
  • Residenza in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo.

Requisiti economici:

  • ISEE inferiore a 10.140 €;
  • Patrimonio immobiliare (esclusa la prima casa) inferiore a 30.000 €;
  • Reddito familiare annuo non superiore a 6.500 €, elevato fino a 10.140 € per famiglie in affitto o con membri disabili.

Patrimonio mobiliare:

  • Massimo 6.000 € per single, 8.000 € per nuclei di due persone, 10.000 € per tre o più persone (incrementabile in base a disabilità o non autosufficienza).

Obiettivo: inclusione continua e semplificazione

L’eliminazione del mese di stop e le nuove regole semplificano la burocrazia e favoriscono la continuità del percorso di inclusione sociale e lavorativa. Con questa riforma, il Governo punta a sostenere con maggiore efficacia le famiglie più fragili, assicurando un aiuto economico costante e un accompagnamento attivo verso il reinserimento lavorativo.

Giacomo Cascio
Giacomo Cascio
CEO Blue Owl s.r.l. agency - Editore Risoluto.it

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