Molti lavoratori si chiedono se sia possibile aumentare la busta paga in modo legale. La risposta è sì, attraverso strumenti previsti dalla normativa fiscale italiana, come le detrazioni fiscali. Capire cosa incide sullo stipendio netto è fondamentale per ottimizzare il proprio reddito.
Perché lo stipendio lordo è più alto di quello netto?
Lo stipendio indicato nel contratto è lordo, ma quello che arriva effettivamente sul conto è il netto. La differenza è data da una serie di trattenute fiscali e previdenziali obbligatorie. Il datore di lavoro agisce da sostituto d’imposta, versando per conto del lavoratore le imposte e i contributi previsti dalla legge.
Le trattenute: cosa comprendono?
Le trattenute sulla busta paga includono:
- Contributi Inps, per la pensione;
- Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche;
- Addizionali regionali e comunali, variabili in base alla residenza;
- Contributi Inail, per la copertura contro gli infortuni sul lavoro.
Le nuove aliquote Irpef in vigore dal 2024
Dal 2024 le aliquote Irpef sono state ridotte da quattro a tre. Questo il nuovo schema:
- 23% per redditi fino a 28.000 euro;
- 35% per redditi da 28.000 a 50.000 euro;
- 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
A queste si aggiungono le addizionali locali, che variano da Comune a Comune.
Quanto incidono i contributi previdenziali
I contributi pensionistici sono un’altra voce significativa. La quota a carico del lavoratore può variare dal 5,84% al 9,49% a seconda del contratto e del settore. La restante parte è a carico del datore di lavoro.
Come aumentare il netto in busta paga legalmente
Il metodo principale per aumentare il netto è utilizzare correttamente le detrazioni fiscali nella dichiarazione dei redditi. È possibile farlo attraverso il modello 730 o il modello Redditi PF. Le detrazioni riducono l’imposta da versare, aumentando così l’importo effettivo percepito in busta paga.
Detrazioni per lavoratori dipendenti: gli importi aggiornati
Le detrazioni sono calcolate in base al reddito annuo dichiarato. Ecco lo schema aggiornato:
- Fino a 15.000 euro: detrazione fissa di 1.955 euro (minimo garantito 690 euro o 1.380 euro per contratti a tempo determinato);
- Tra 15.000 e 28.000 euro: detrazione decrescente da 1.910 euro;
- Tra 28.000 e 50.000 euro: detrazione progressivamente ridotta fino ad azzerarsi;
- Oltre 50.000 euro: nessuna detrazione prevista.
Per redditi tra 25.000 e 35.000 euro è previsto un aumento fisso di 65 euro sulla detrazione.
Chi può beneficiare delle detrazioni?
Le detrazioni spettano ai contribuenti che nel 2024 hanno percepito:
- redditi da lavoro dipendente;
- compensi da cooperative;
- indennità pagate da soggetti terzi durante attività lavorativa;
- borse di studio o premi legati alla formazione;
- stipendi ecclesiastici;
- compensi per incarichi amministrativi;
- assegni previdenziali.
Comprendere il funzionamento delle trattenute e delle detrazioni consente di ottimizzare la propria posizione fiscale, rispettando la legge.