Molti lavoratori si chiedono se sia possibile aumentare la busta paga in modo legale. La risposta è sì, attraverso strumenti previsti dalla normativa fiscale italiana, come le detrazioni fiscali. Capire cosa incide sullo stipendio netto è fondamentale per ottimizzare il proprio reddito.
Lo stipendio indicato nel contratto è lordo, ma quello che arriva effettivamente sul conto è il netto. La differenza è data da una serie di trattenute fiscali e previdenziali obbligatorie. Il datore di lavoro agisce da sostituto d’imposta, versando per conto del lavoratore le imposte e i contributi previsti dalla legge.
Le trattenute sulla busta paga includono:
Dal 2024 le aliquote Irpef sono state ridotte da quattro a tre. Questo il nuovo schema:
A queste si aggiungono le addizionali locali, che variano da Comune a Comune.
I contributi pensionistici sono un’altra voce significativa. La quota a carico del lavoratore può variare dal 5,84% al 9,49% a seconda del contratto e del settore. La restante parte è a carico del datore di lavoro.
Il metodo principale per aumentare il netto è utilizzare correttamente le detrazioni fiscali nella dichiarazione dei redditi. È possibile farlo attraverso il modello 730 o il modello Redditi PF. Le detrazioni riducono l’imposta da versare, aumentando così l’importo effettivo percepito in busta paga.
Le detrazioni sono calcolate in base al reddito annuo dichiarato. Ecco lo schema aggiornato:
Per redditi tra 25.000 e 35.000 euro è previsto un aumento fisso di 65 euro sulla detrazione.
Le detrazioni spettano ai contribuenti che nel 2024 hanno percepito:
Comprendere il funzionamento delle trattenute e delle detrazioni consente di ottimizzare la propria posizione fiscale, rispettando la legge.