Nuove opportunità economiche in arrivo per molti dipendenti pubblici locali: un emendamento alla legge di conversione del decreto P.A., approvato il 17 aprile 2025 in Commissione, introduce la possibilità di aumentare gli stipendi fino a 300 euro mensili. Ma non tutti ne beneficeranno: il diritto all’aumento è subordinato a una condizione fondamentale legata alla situazione finanziaria degli enti locali.
Gli aumenti interesseranno il personale con contratto presso:
Restano esclusi:
L’emendamento consente di:
L’obiettivo è ridurre il divario retributivo tra il personale degli enti locali e quello delle amministrazioni centrali, spesso più attrattive a livello salariale.
L’aumento non è automatico. Le risorse economiche per finanziare l’incremento dovranno essere reperite internamente da ciascun ente locale.
In sintesi:
I Comuni con conti in ordine potranno:
Al contrario, gli enti in difficoltà non potranno aumentare gli stipendi, creando nuove disparità territoriali.
Se da un lato l’iniziativa è stata accolta positivamente da molte forze politiche, dall’altro i sindacati – in particolare la CGIL – hanno criticato la misura, sostenendo che:
Gli aumenti potranno essere applicati solo dopo l’entrata in vigore definitiva della legge di conversione. Da quel momento, i Comuni e le Regioni che rispettano i criteri potranno adeguare le buste paga dei propri dipendenti fino a un massimo di 300 euro netti al mese.