A partire dal 2027 l’età per andare in pensione aumenterà di 3 mesi entro il 2028, ma non per tutti: ecco le categorie escluse, i lavori usuranti e le novità della Legge di Bilancio
Il tema delle pensioni torna al centro del dibattito politico con la nuova Legge di Bilancio 2026. Dopo settimane di trattative tra Governo e sindacati, è stato trovato un compromesso sull’adeguamento dell’età pensionabile alla speranza di vita.
➡️ L’aumento sarà graduale:
In totale: +3 mesi rispetto agli attuali requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia e alle altre prestazioni collegate all’età anagrafica.
Ma non tutti saranno coinvolti da questi nuovi requisiti: alcune categorie saranno escluse dall’aumento.
La Manovra prevede una “sterilizzazione parziale” dell’aumento, cioè un’esenzione riservata a chi svolge lavori usuranti o gravosi, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
Grazie a questa esenzione, chi appartiene a queste categorie potrà continuare ad andare in pensione con le regole attuali.
Nonostante le richieste di molte sigle sindacali, alcune professioni non sono incluse tra le attività protette. Tra queste:
Il Governo ha spiegato che l’elenco delle professioni tutelate potrà essere aggiornato in futuro, ma al momento queste categorie subiranno l’incremento graduale dei requisiti.
Oltre all’età anagrafica, cambiano anche i requisiti per la pensione anticipata:
Il Governo punta a contenere la spesa pubblica (la voce pensioni è tra le più pesanti del bilancio statale), ma allo stesso tempo vuole tutelare i lavoratori più esposti a stress, infortuni e fatica psicofisica.
Una misura che mira a mantenere l’equilibrio tra:
Ma il dibattito resta aperto. Molti sindacati, come l’Anief, chiedono un ampliamento delle tutele, in particolare per scuola e pubblica amministrazione.