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Pensioni 2025: aumenti fino a 600 euro al mese per gli assegni bassi. Ecco chi ne ha diritto

Nel 2025 è prevista una serie di misure volte a sostenere i pensionati con assegni di importo ridotto. Tra queste, l’integrazione al trattamento minimo e una rivalutazione straordinaria degli importi pensionistici. Si tratta di strumenti che permettono di incrementare l’importo mensile della pensione, garantendo una soglia minima fissata annualmente e accessibile solo a chi rispetta precisi requisiti contributivi e reddituali.

Integrazione al trattamento minimo: cos’è e a chi spetta

L’integrazione al trattamento minimo è una misura prevista per i pensionati che si trovano in condizioni economiche svantaggiate. Per accedervi, nel 2025 è necessario:

  • aver maturato almeno un contributo prima del 31 dicembre 1995 (sistema retributivo o misto);
  • non essere titolari esclusivamente di pensione calcolata con il sistema contributivo;
  • avere un reddito personale o familiare al di sotto delle soglie stabilite dalla normativa.

Limiti di reddito per ottenere l’aumento

Nel 2025 l’importo della pensione minima, rivalutato dello 0,8%, è pari a 603,40 euro mensili (7.844,20 euro annui).

I pensionati possono beneficiare dell’integrazione:

  • in forma piena, se il reddito personale è inferiore a 7.844,20 euro annui;
  • in forma parziale, se il reddito è compreso tra 7.844,20 euro e 15.688,40 euro annui (cioè il doppio della pensione minima).

Per i pensionati coniugati, si considera anche il reddito del coniuge:

  • integrazione piena se il reddito familiare non supera i 31.376,80 euro (quattro volte il minimo);
  • integrazione parziale fino al limite di 39.221 euro annui (cinque volte il minimo).

Come si calcola l’importo integrativo

Il calcolo dell’integrazione dipende dalla fascia reddituale del beneficiario:

  • per redditi inferiori alla soglia minima, la pensione viene portata automaticamente a 603,40 euro al mese;
  • per redditi intermedi, si utilizza la formula: (limite massimo – reddito annuo) ÷ 13

Esempio:
Un pensionato con 250 euro di pensione e un reddito di 6.500 euro riceverà un’integrazione di circa 353 euro, arrivando a circa 603 euro mensili. Se invece ha un reddito di 12.000 euro, l’integrazione sarà parziale, pari a circa 284 euro al mese.

Rivalutazione straordinaria 2025: l’aumento del 2,2%

Oltre all’integrazione, nel 2025 è stata introdotta una rivalutazione straordinaria del 2,2% per le pensioni più basse. L’aumento si applica:

  • solo agli importi soggetti a tassazione;
  • non coinvolge maggiorazioni sociali, quattordicesima o prestazioni esenti.

Grazie a questo adeguamento, l’assegno minimo mensile può salire fino a 616,67 euro.

Come fare domanda

La rivalutazione straordinaria viene applicata automaticamente dall’INPS. Per l’integrazione al minimo, invece, il pensionato deve:

  • accedere al servizio online “Consulente digitale delle pensioni” sul sito INPS;
  • oppure rivolgersi al contact center o a un patronato.

Se il diritto viene riconosciuto, è possibile anche ottenere arretrati fino a cinque anni.

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