Un contributo economico una tantum fino a 500 euro sarà riconosciuto ai beneficiari dell’Assegno di Inclusione (AdI) che, terminati i primi 18 mesi di erogazione, si sono ritrovati senza sostegno economico per un mese. A prevederlo è un emendamento approvato nell’ambito della conversione del Decreto-Legge n. 92/2025, noto come Decreto Ilva.
L’Assegno di Inclusione, in vigore dal 1° gennaio 2024, ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, introducendo un nuovo schema di sostegno rivolto esclusivamente a nuclei familiari che includano minorenni, disabili, over 60 o persone in condizione di svantaggio sociale.
La misura prevede un’erogazione mensile per 18 mesi, rinnovabile per ulteriori 12 mesi solo dopo un mese di interruzione obbligatoria, come stabilito dalla normativa. Questo mese di sospensione ha creato un vuoto nel sostegno economico, con giugno 2025 che ha segnato la fine del primo ciclo per i primi beneficiari. Il mese successivo, luglio, è risultato privo di copertura per molte famiglie in difficoltà.
Per evitare che il mese di sospensione si traduca in disagio sociale, il governo ha introdotto un bonus compensativo:
La misura interesserà circa 506.000 famiglie, con uno stanziamento complessivo di 234 milioni di euro.
Per ricevere il contributo straordinario è necessario presentare domanda di rinnovo dell’Assegno di Inclusione attraverso:
Nel caso in cui il nucleo familiare non abbia subito variazioni, non è richiesto un nuovo Patto di Attivazione Digitale (PAD). Al contrario, in presenza di modifiche (come nascite, decessi, variazioni anagrafiche), sarà necessario aggiornare la domanda e sottoscrivere un nuovo patto.
La nuova fase dell’Assegno di Inclusione inizierà dal mese successivo alla sospensione. Per coloro che hanno ricevuto l’ultima mensilità a giugno 2025, l’erogazione del secondo ciclo riprenderà da agosto 2025.
L’erogazione del bonus una tantum rappresenta un intervento correttivo per colmare una lacuna normativa che ha lasciato scoperto un mese di sostegno. È un segnale che riconosce come anche una breve interruzione possa avere effetti rilevanti sulla vita quotidiana di chi vive in condizioni di povertà o vulnerabilità economica.
Resta ora da capire se questa misura resterà un caso isolato o se aprirà la strada a una riflessione più ampia sull’efficacia dell’Assegno di Inclusione, con l’obiettivo di costruire un sistema di welfare più stabile, continuo e inclusivo.