Lotta alla denatalità, sostegno alle madri lavoratrici, bonus libri e quoziente familiare: ecco cosa prevede il “Pacchetto Famiglia” annunciato dal Governo per la prossima Manovra 2026
Il Governo Meloni punta sulla famiglia per la prossima Legge di Bilancio 2026, con una serie di misure economiche e fiscali pensate per sostenere le mamme lavoratrici, contrastare la denatalità e alleggerire la pressione fiscale sulle famiglie con figli.
Il provvedimento di punta è il potenziamento del Bonus Mamme 2026, destinato a tutte le lavoratrici con almeno due figli, già attivo ma ora in via di rafforzamento. Accanto a questa misura, arrivano nuove detrazioni basate sul quoziente familiare, incentivi per l’acquisto dei libri scolastici e una possibile riforma dell’ISEE. Il messaggio è chiaro: chi ha figli deve pagare meno tasse e ricevere più sostegno.
I dati demografici parlano chiaro: nel 2024 sono nati appena 370.000 bambini in Italia, con un calo del 2,6% rispetto all’anno precedente. In 15 anni, le nascite sono crollate di oltre 200.000 unità. Una tendenza che mette a rischio il sistema previdenziale e sanitario, e che spinge l’Esecutivo ad agire.
Il Bonus mamme esistente prevede un’integrazione di circa 40 euro al mese per le madri lavoratrici, attiva fino ai 10 anni del figlio minore (18 in caso di tre o più figli). La Manovra 2026 punta a incrementare sensibilmente l’importo e a estendere la platea delle beneficiarie, includendo anche lavoratrici autonome e professioniste.
Secondo il Documento programmatico di finanza pubblica, il bonus sarà “confermato e potenziato”, con l’obiettivo di incentivare sia l’occupazione femminile che la natalità.
Il Governo rilancia il quoziente familiare, un sistema che permette di ridurre le tasse in base al numero dei componenti della famiglia, rendendo più conveniente avere più figli. L’intenzione è destinare fondi mirati per far pagare meno tasse ai nuclei numerosi e introdurre meccanismi fiscali più equi.
Tra le novità in arrivo anche un bonus libri scolastici per le famiglie con redditi medio-bassi. L’incentivo, già sperimentato con successo in alcune Regioni, potrebbe diventare misura nazionale, offrendo un contributo concreto alle spese scolastiche.
Il Governo sta valutando anche una revisione del modello ISEE, per rendere più realistico il calcolo della situazione economica familiare e distribuire meglio i sussidi. L’obiettivo è fotografare con maggiore precisione la capacità contributiva delle famiglie, premiando chi ha più figli e meno risorse.