Essere segnalati come cattivo pagatore può precludere l’accesso a mutui, prestiti e finanziamenti futuri. Ma non tutte le segnalazioni sono legittime: ci sono regole precise che banche e finanziarie devono rispettare. E se vengono violate, il cittadino ha diritto alla cancellazione dei dati e, in alcuni casi, anche al risarcimento dei danni subiti.
Le banche possono segnalare un cliente solo in presenza di:
Le segnalazioni possono confluire:
No. Un ritardo isolato o occasionale non giustifica la segnalazione come “sofferenza”. Secondo la giurisprudenza (Cass. n. 3130/2021), le banche devono valutare:
Una istruttoria superficiale o una segnalazione automatica sono vietate.
La banca deve inviare un preavviso formale, con almeno 15 giorni di tempo per regolarizzare la posizione. Il preavviso deve essere:
Se questo passaggio manca, la segnalazione è nulle e si può chiedere la cancellazione e un eventuale risarcimento.
No. Se la contestazione è:
Questo vale nei casi di:
Le segnalazioni durante controversie legali sono considerate illecite e sanzionabili.
Nei sistemi privati (CRIF, Experian…), la segnalazione è possibile dopo:
Tempi di permanenza nei SIC:
Le segnalazioni si cancellano automaticamente dopo tali termini.
Nel caso di utilizzo irregolare di carte o assegni, i dati vengono inseriti nella Centrale d’Allarme Interbancaria (CAI) e restano per 2 anni, salvo errori documentabili.
Se una segnalazione è:
il consumatore può richiedere:
È sufficiente una PEC alla banca e, se necessario, rivolgersi:
Essere segnalati come cattivo pagatore ha effetti rilevanti, ma le banche non possono farlo liberamente. Il rispetto delle procedure, del diritto di contestazione e del preavviso sono fondamentali per la legittimità della segnalazione. Se hai ricevuto una comunicazione sospetta o ingiustificata, puoi far valere i tuoi diritti e chiedere l’immediata rimozione dei dati.