Si è aperta a Roma la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, un summit internazionale di due giorni volto a definire il ruolo dei Paesi europei e alleati nella rinascita del territorio ucraino devastato dalla guerra. Il conflitto ha raggiunto il giorno 1.233, segnato da un nuovo attacco con droni su Kiev, che ha causato almeno due vittime.
Nel suo intervento inaugurale, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato che l’Italia si è sempre schierata dalla parte giusta della storia, ribadendo il pieno sostegno al popolo ucraino:
“Il nostro Paese può essere protagonista nella ricostruzione, non solo per la coerenza politica mostrata fin dall’inizio del conflitto, ma anche per la solidità del suo tessuto produttivo.”
A sottolineare il posizionamento chiaro dell’Italia è intervenuto anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, rivolgendosi direttamente al presidente Volodymyr Zelensky:
“L’Ucraina non è sola. L’Italia difende la libertà e l’indipendenza. Vogliamo essere parte attiva nella ricostruzione.”
Nel suo discorso alla sessione plenaria della conferenza, Zelensky ha denunciato il massiccio attacco russo avvenuto proprio nelle ore precedenti, definendolo “terrorismo puro”.
“Mosca si è preparata alla conferenza di Roma con nuovi attacchi. Putin continua a rifiutare ogni proposta di pace”, ha dichiarato il presidente ucraino.
Intanto, sul piano militare, gli Stati Uniti hanno ripreso le consegne di munizioni d’artiglieria da 155 mm e missili GMLRS destinati all’Ucraina, dopo una breve sospensione decisa nei giorni precedenti. La fornitura rientra nel più ampio sostegno occidentale alla difesa di Kiev.
Nella giornata di mercoledì, Zelensky è stato accolto in Vaticano da Papa Leone XIV, che ha confermato la disponibilità della Santa Sede a mediare in eventuali negoziati di pace tra Mosca e Kiev. Il presidente ucraino è stato inoltre ricevuto al Quirinale, dove il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha rinnovato il pieno appoggio dell’Italia alla causa ucraina.
La conferenza ha rappresentato un momento cruciale per riaffermare la centralità dell’Italia nelle strategie europee e internazionali in materia di ricostruzione post-bellica e cooperazione multilaterale.