Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025, l’INPS ha aggiornato le istruzioni operative per la fruizione del congedo parentale, con la circolare n. 95 del 2025. Le novità riguardano soprattutto l’aumento dell’indennità spettante ai lavoratori dipendenti, la durata dei periodi coperti e le modalità di accesso al beneficio.
La normativa prevede che l’indennità per i congedi parentali salga all’80% della retribuzione per un massimo di tre mesi, purché i periodi siano fruiti entro il sesto anno di vita del figlio o dall’ingresso del minore nel nucleo familiare in caso di adozione o affidamento. L’aumento riguarda esclusivamente i lavoratori dipendenti e si applica sia in modalità intera, frazionata o oraria.
L’elevazione all’80% è riconosciuta per un massimo di tre mesi per ogni coppia genitoriale. Può essere fruita da entrambi i genitori, anche in contemporanea, e interessa anche le famiglie adottive o affidatarie. Restano escluse le altre categorie di lavoratori, come autonomi o iscritti alla Gestione Separata.
Ogni coppia genitoriale ha diritto a:
Il limite massimo complessivo resta di dieci mesi, elevabile a undici nel caso in cui il padre fruisca di almeno tre mesi.
Le nuove disposizioni si applicano a partire dal 1° gennaio 2025 e interessano i lavoratori che terminano il congedo di maternità o paternità dopo il 31 dicembre 2024. Sono valide anche per chi ha già fruito di periodi precedenti, purché rientri nelle nuove tempistiche stabilite.
L’INPS specifica che il termine del congedo di maternità include eventuali proroghe disposte dagli organi competenti. Il diritto all’indennità maggiorata è vincolato al mantenimento del rapporto di lavoro dipendente al momento della fruizione.