Con l’obiettivo di contrastare errori e abusi fiscali, l’Agenzia delle Entrate ha attivato un nuovo sistema di controlli automatizzati sulle fatture elettroniche, utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale. Le partite IVA – in particolare freelance, artigiani e microimprese – sono ora al centro dell’attenzione.
Il meccanismo si basa sull’analisi testuale delle descrizioni inserite nelle fatture. L’AI, integrata nei sistemi Sogei, verifica la coerenza tra il contenuto delle fatture e l’attività dichiarata, confrontando il testo con il codice ATECO del contribuente. In caso di incongruenze o diciture troppo vaghe, come “servizi vari” o “consulenze esterne”, può scattare automaticamente un alert.
Le categorie più esposte a controlli e sanzioni sono quelle che non si avvalgono stabilmente di un commercialista: piccoli imprenditori, liberi professionisti e ditte individuali. Errori nella compilazione o mancanza di documentazione possono trasformarsi in costosi problemi fiscali.
Alla base dei controlli c’è il principio di inerenza, previsto dall’art. 109 del TUIR. Solo le spese strettamente collegate all’attività possono essere detratte o dedotte. L’intelligenza artificiale valuta ora la pertinenza in modo automatico e oggettivo. Spese non coerenti – come un acquisto di lusso registrato da una ditta edile – rischiano di essere considerate irregolari.
In caso di anomalie, il contribuente può incorrere in:
Per mettersi al riparo da contestazioni, è fondamentale:
Il nuovo sistema automatizzato rappresenta un cambio di passo nei controlli fiscali in Italia. Per le partite IVA è ora indispensabile adottare un approccio più attento e strategico alla compilazione delle fatture, per evitare spiacevoli sorprese da parte dell’Agenzia delle Entrate.