Con la stagione della dichiarazione dei redditi torna un interrogativo ricorrente: chi può detrarre le spese mediche sostenute per un’altra persona? La risposta è tutt’altro che scontata. Anche se si è pagato di tasca propria, la detrazione fiscale spetta solo all’intestatario della fattura o dello scontrino parlante, non al soggetto che ha effettuato materialmente il pagamento.
Un principio ribadito più volte dall’Agenzia delle Entrate, in particolare nella risposta all’interpello n. 484 del 2020.
Spese sanitarie nel 730: quando la detrazione è ammessa
La detrazione IRPEF del 19% si applica sulle spese mediche che eccedono la soglia annua di 129,11 euro. Sono detraibili visite, esami, farmaci, dispositivi medici e cure specialistiche. Tuttavia, per poter scaricare correttamente queste spese, occorre che la fattura sia intestata al contribuente che la inserisce nella dichiarazione.
Caso pratico: genitore e figlio
Se un figlio convivente paga con la propria carta una visita per il padre, ma la fattura è intestata al genitore, sarà solo quest’ultimo a poterla detrarre. Il pagamento, anche se effettuato da un altro soggetto, non dà diritto alla detrazione se il nome riportato sul documento non coincide con quello del dichiarante.
Detrazione per familiari a carico: quando è ammessa
Le spese sostenute per un familiare fiscalmente a carico sono detraibili, a condizione che il documento sia intestato correttamente. Un familiare è considerato a carico se il suo reddito annuo non supera 2.840,51 euro (o 4.000 euro se ha meno di 24 anni). In questo caso, è possibile portare in detrazione anche le spese intestate al familiare, purché pagate in modo tracciabile.
Spese farmaceutiche: attenzione al codice fiscale
Nel caso di acquisti in farmacia, lo scontrino parlante deve riportare il codice fiscale della persona che desidera detrarre la spesa. Anche se un’altra persona paga il farmaco, sarà il soggetto indicato sullo scontrino a poterlo inserire nel 730.
Requisito fondamentale: tracciabilità del pagamento
Per beneficiare della detrazione è necessario che il pagamento sia tracciabile, salvo nel caso di strutture pubbliche o private accreditate con il SSN, dove è ancora ammesso il contante. Carta di credito, bancomat, bonifico e app di pagamento sono gli strumenti validi.
Non è però rilevante chi effettua il pagamento con lo strumento tracciabile: la detrazione spetta comunque all’intestatario della spesa. È quindi fondamentale controllare con attenzione l’intestazione della fattura o dello scontrino al momento dell’acquisto, per non rischiare di perdere il beneficio.