Una delle ipotesi al vaglio per la prossima Legge di Bilancio riguarda l’introduzione di una tassazione agevolata al 5% per i giovani lavoratori under 30 assunti a tempo indeterminato. L’obiettivo è duplice: incentivare l’occupazione stabile e frenare l’emigrazione giovanile verso l’estero.
La proposta, denominata “Contratto Giovani”, mira a introdurre una flat tax del 5% in sostituzione dell’Irpef ordinaria per un periodo massimo di quattro anni dalla data di assunzione. La misura si applicherebbe a redditi fino a 40.000 euro annui, offrendo un vantaggio fiscale significativo per i lavoratori e nuove agevolazioni per le imprese.
La flat tax del 5% si applicherebbe ai contratti a tempo indeterminato o a quelli a termine convertiti in rapporti stabili. Su un reddito annuo lordo di 32.000 euro, ad esempio, il risparmio fiscale annuo sarebbe pari a circa 5.760 euro rispetto alla tassazione ordinaria. Questo si tradurrebbe in un aumento netto in busta paga di circa 443 euro al mese, su tredici mensilità.
La proposta prevede agevolazioni fiscali anche per le imprese che assumono giovani a tempo indeterminato:
Un ulteriore capitolo della proposta riguarda il rientro dei giovani italiani che lavorano all’estero. I lavoratori under 36 che rientrano in Italia potranno accedere allo stesso regime agevolato al 5% per due anni, su redditi fino a 100.000 euro. Il periodo si estende a cinque anni nel caso in cui venga acquistata un’abitazione principale entro 12 mesi dal rientro.
In presenza di figli minori, nascite o adozioni, l’aliquota potrebbe scendere ulteriormente fino al 3%.
La proposta non chiarisce ancora il fabbisogno finanziario necessario né le coperture previste. Tuttavia, viene evidenziata l’urgenza di agire per contrastare il fenomeno della fuga dei cervelli. Ogni anno, secondo le stime, oltre 20.000 giovani laureati tra i 25 e i 34 anni lasciano l’Italia in cerca di condizioni fiscali e lavorative più vantaggiose.