Una proposta destinata a far discutere arriva da Fratelli d’Italia: dal gennaio 2026 potrebbe nascere un nuovo Fondo pensione per i figli, alimentato da 100 euro delle famiglie e da un contributo pubblico di 50 euro dell’INPS. La misura, inserita in un emendamento alla prossima legge di Bilancio, punta a introdurre uno strumento previdenziale dedicato ai neonati, con l’obiettivo di costruire un piccolo capitale utile per studio, formazione o ingresso nel mondo del lavoro.
Un’idea che segna una svolta: per la prima volta la previdenza complementare non guarda agli adulti vicini alla pensione, ma ai bambini appena nati.
Il Fondo di previdenza per i giovani sarebbe volontario e rivolto esclusivamente ai neonati fino a tre mesi di vita.
Potrà essere attivato da:
Il funzionamento è semplice:
Il modello richiama i tradizionali libretti postali dei nonni, ma con una cornice regolata a livello nazionale e legata alla previdenza complementare. L’obiettivo dichiarato è favorire una cultura del risparmio precoce, in un Paese dove l’età media degli iscritti ai fondi pensione supera oggi i 47 anni.
L’adesione resterà volontaria, ma potrà avvenire solo entro i primi 90 giorni dalla nascita del bambino.
Il meccanismo base prevede:
Il contributo INPS potrà diventare annuale, ma questo dettaglio sarà definito in un decreto attuativo del Ministero del Lavoro, insieme a:
Il montante accumulato potrà essere riscattato al compimento dei 18 anni e utilizzato per:
La logica è quindi duplice: educare alla previdenza e sostenere le spese decisive per il passaggio alla vita adulta.
Il costo stimato per lo Stato della misura base è di circa 18 milioni di euro l’anno, considerando i 369.000 nati del 2024. L’obiettivo programmatico: raddoppiare gli iscritti alla previdenza complementare in sette anni.
Accanto alla proposta di Fratelli d’Italia, c’è un secondo modello, più ambizioso e più oneroso, presentato dal senatore Marco Lombardo.
Ecco come cambiano gli importi:
Totale incentivo pubblico nei primi 5 anni: 1.100 euro.
Il vantaggio?
Una base molto più robusta che permette al fondo di crescere grazie all’interesse composto.
Il problema?
Il costo: 500 milioni il primo anno, 250 milioni negli anni successivi.
Un investimento molto più impegnativo, che richiederà una riflessione sulla sostenibilità delle finanze pubbliche.
Sebbene diverse per importi e impatto economico, entrambe le proposte condividono un obiettivo strategico: creare un Fondo pensione dedicato ai bambini, in grado di accompagnarli dai primi mesi di vita fino all’ingresso nell’età adulta.
In un Paese che fatica a investire sul futuro delle nuove generazioni, il Fondo pensione per i figli rappresenta un tentativo di invertire la rotta, promuovendo risparmio, formazione e capitale umano sin dalla nascita.