A partire dal 2025, cambiano le regole per il pagamento dell’IMU e degli altri tributi locali. Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare il nuovo decreto di riforma fiscale locale, introducendo misure che puntano alla semplificazione degli adempimenti, a una maggiore autonomia degli enti locali e a premi per i contribuenti virtuosi.
Tra le principali novità spicca uno sconto del 5% per chi autorizza il pagamento con addebito diretto su conto corrente, oltre a un sistema di sanzioni più eque per chi non è in regola.
IMU 2025: date di scadenza e soggetti obbligati
Il pagamento dell’IMU 2025 resta articolato in due rate:
- 16 giugno 2025: scadenza prima rata;
- 16 dicembre 2025: saldo finale.
Devono versare l’imposta i proprietari di seconde case, i titolari di abitazioni di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9) e i possessori di terreni agricoli.
Definizione agevolata anche a livello locale
Una delle principali modifiche riguarda la possibilità, per i Comuni, di introdurre autonomamente definizioni agevolate (una sorta di “rottamazione locale”) per facilitare il recupero dei tributi non versati. Gli enti territoriali potranno ridurre o annullare sanzioni e interessi per agevolare il versamento spontaneo da parte dei contribuenti.
La misura si applica a tributi di competenza locale, come IMU, TARI e imposta di soggiorno, ma esclude l’IRAP, le addizionali e le compartecipazioni ai tributi erariali.
Lo sconto del 5% con addebito diretto
Per incentivare la puntualità e la regolarità dei pagamenti, il decreto prevede un bonus del 5% sulle somme dovute, fino a un massimo di 1.000 euro, per chi autorizza l’addebito diretto sul conto corrente. In questo modo, l’ente locale ottiene il pagamento nei tempi previsti, mentre il cittadino beneficia di uno sconto automatico senza dover eseguire manualmente il pagamento.
Riforma delle sanzioni: cosa cambia
Anche il sistema sanzionatorio sarà rivisto per renderlo più equo e proporzionato:
- In caso di omessa dichiarazione, la sanzione sarà pari al 100% del tributo non versato, con un minimo di 50 euro (attualmente varia dal 100% al 200%).
- In caso di dichiarazione infedele, la sanzione sarà fissata al 40% dell’importo non versato (oggi va dal 50% al 100%).
Tempi più rapidi per le azioni esecutive
Il decreto prevede anche una riduzione dei tempi per l’attivazione delle azioni esecutive da parte dei Comuni. Se un contribuente non paga l’IMU, la TARI o altri tributi locali, l’ente potrà agire dopo 60 giorni (anziché 180).
Un modello unico e più semplice per l’IMU
Per semplificare gli adempimenti burocratici, sarà introdotto un modello unico telematico per la dichiarazione IMU. Questo integrerà anche le informazioni relative agli immobili occupati abusivamente, rendendo più agevole l’invio delle comunicazioni da parte dei contribuenti.