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Legge 104 e disturbi alimentari: quando è possibile ottenere il riconoscimento

Negli ultimi anni si è registrato un notevole incremento dei casi di disturbi del comportamento alimentare (DCA), patologie complesse che incidono in modo significativo sulla salute psicofisica, sull’autonomia personale e sulla vita sociale di chi ne è colpito. Tra le forme più comuni vi sono anoressia, bulimia, binge eating e ortoressia, ma esistono anche condizioni meno note che compromettono gravemente la qualità della vita.

In alcuni casi, queste patologie possono dare diritto al riconoscimento dell’invalidità civile e, nei casi più gravi, ai benefici previsti dalla Legge 104, destinati a chi presenta una disabilità che limita l’integrazione nella vita quotidiana.

I principali disturbi alimentari riconosciuti

  • Anoressia nervosa: caratterizzata da una drastica restrizione dell’assunzione di cibo, paura di ingrassare, alterata percezione del corpo e grave perdita di peso.
  • Bulimia nervosa: alternanza di abbuffate compulsive e comportamenti compensatori come vomito autoindotto o abuso di lassativi.
  • Ortoressia: ossessione per la purezza e la qualità del cibo, che può compromettere la vita sociale e relazionale.
  • Binge eating disorder (B.E.D.): abbuffate ricorrenti non seguite da pratiche compensatorie, con forte disagio emotivo.
  • Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo, disturbo di ruminazione e pica: comportamenti alimentari atipici che includono selettività estrema, rigurgiti ripetuti o ingestione di sostanze non commestibili.

Invalidità civile: quando spetta

Le linee guida dell’INPS includono alcune di queste patologie tra quelle riconosciute ai fini dell’invalidità civile. Le percentuali variano in base alla gravità della condizione:

  • Anoressia con compromissione lieve: 35%
  • Anoressia con compromissione moderata: 45%
  • Anoressia con grave compromissione: tra 75% e 100%
  • Bulimia nervosa non complicata: 20%

Nel caso di soggetti non in età lavorativa (come minori o anziani), la valutazione si concentra sul livello di autonomia funzionale e personale.

Legge 104 e disturbi alimentari: quando si ha diritto ai benefici

La Legge 104/1992 si applica nei casi in cui la patologia comporti una ridotta capacità di relazione, di partecipazione alla vita sociale, familiare e lavorativa. Per accedere ai benefici previsti, il disturbo alimentare deve generare una menomazione fisica o psichica che limiti l’integrazione e l’autonomia.

È il caso, ad esempio, di persone con anoressia o bulimia grave che non riescono a mantenere relazioni sociali stabili, a lavorare o a svolgere attività quotidiane in autonomia. In questi casi, oltre al riconoscimento dell’invalidità, è possibile ottenere lo status di disabilità con le relative agevolazioni.

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