Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce cosa accade al libretto di risparmio postale cointestato quando uno degli intestatari muore. Il superstite può ottenere subito il rimborso, ma solo del 50%: ecco cosa cambia, cosa dice la legge e come devono comportarsi eredi e Poste Italiane.
I libretti postali possono essere intestati fino a quattro persone maggiorenni. In caso di firma disgiunta – opzione ormai standard per i Libretti Smart – ciascun cointestatario può operare in autonomia, a patto di avere con sé il libretto fisico o la carta libretto.
Dal 14 aprile 2025, però, non è più possibile aprire nuovi libretti ordinari: l’unico prodotto attivabile è il Libretto Smart, gestibile anche online e collegabile a strumenti aggiuntivi.
È uno dei quesiti più diffusi tra gli utenti: il superstite può ritirare tutto il denaro? Oppure solo una parte?
A chiarire la situazione è intervenuta la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 28935/2025.
Secondo i giudici:
In assenza di un atto ufficiale, la semplice opposizione degli eredi non ha alcun valore.
La Cassazione conferma che il superstite ha diritto a ottenere almeno il 50% del saldo, anche se un erede si oppone.
Perché solo la metà?
Perché – come chiariscono gli articoli 1295 e 1298 del Codice Civile – il denaro depositato sul libretto appartiene in comunione a tutti i cointestatari, ciascuno per la propria quota.
Gli eredi del defunto subentrano nei suoi diritti, ma questo:
Dopo il rimborso, eventuali controversie riguardano solo il superstite e gli eredi, non più Poste Italiane.
Un cointestatario si era visto negare da Poste il rimborso della metà del saldo, dopo l’opposizione di un coerede della defunta.
Poste sosteneva che, poiché il libretto originario era del 1991, valessero le vecchie norme che consentivano agli eredi di bloccare tutto.
La Cassazione ha ribaltato questa interpretazione:
il rapporto contrattuale si considera rinnovato nel 2023, quindi soggetto alla disciplina post-2002, più favorevole al superstite.
Questa lettura è coerente con precedenti sentenze su libretti e buoni fruttiferi, come la n. 24639/2021 e la n. 22577/2023.
Gli eredi possono:
Non possono invece:
La sentenza della Cassazione porta chiarezza definitiva:
in caso di libretto cointestato con pari facoltà di rimborso, il superstite ha diritto a ricevere subito il 50% del saldo, anche contro la volontà degli eredi.
Un principio che tutela la continuità del rapporto e semplifica la gestione del patrimonio familiare dopo un lutto.