Se un lavoratore dipendente è chiamato a svolgere compiti superiori rispetto al proprio inquadramento, la legge tutela il suo diritto a una retribuzione adeguata e, in alcuni casi, al riconoscimento del livello superiore. Ma a quali condizioni? E cosa prevede il Codice civile?
L’art. 2103 del Codice civile disciplina le mansioni dei lavoratori, prevedendo che l’assegnazione temporanea a mansioni superiori non comporti automaticamente un avanzamento di livello. Tuttavia, se l’assegnazione non è più temporanea, il lavoratore ha diritto:
Il Codice civile non indica una durata fissa, ma stabilisce che il periodo minimo per ottenere il nuovo inquadramento non può essere inferiore a sei mesi.
Si parla di mansioni superiori quando il dipendente è incaricato di svolgere compiti riconducibili a un livello contrattuale più elevato, secondo la classificazione stabilita dal contratto collettivo applicabile. Non è sufficiente un aumento generico delle responsabilità: è necessario che le nuove attività rientrino nel mansionario del livello superiore.
Nel caso in cui il lavoratore svolga queste attività per un periodo prolungato, matura il diritto al livello superiore e alla corrispondente retribuzione, con tutte le tutele previste dalla normativa.
Quando le mansioni superiori vengono assegnate per esigenze straordinarie (sostituzioni per ferie, malattia, o assenze improvvise), non si ha diritto al nuovo inquadramento. Tuttavia, resta garantita la retribuzione più alta prevista per le mansioni effettivamente svolte, per tutta la durata dell’incarico.
Nel settore pubblico, la legge non riconosce automaticamente l’avanzamento di livello per mansioni superiori. Il passaggio a un livello superiore avviene solo tramite selezioni formali o progressioni di carriera previste dai regolamenti interni.
Per chi lavora in condizioni superiori al proprio inquadramento contrattuale, è importante:
Il corretto inquadramento non è solo una questione economica, ma di riconoscimento della professionalità e di rispetto delle norme. La legge protegge i lavoratori che, pur inquadrati a un livello, svolgono con continuità compiti superiori, offrendo strumenti concreti per ottenere ciò che spetta loro di diritto.