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Stretta sulle indennità di disoccupazione: con le nuove regole 2025, chi riceve Naspi, Dis-Coll o Iscro rischia di perdere l’assegno anche dopo un solo rifiuto a un’offerta di lavoro considerata “idonea”.

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Con l’ultimo decreto del Governo Meloni, approvato nel Consiglio dei Ministri, cambia profondamente il sistema degli ammortizzatori sociali. L’obiettivo? Rafforzare le politiche attive del lavoro e limitare la concessione dei sussidi a chi non partecipa attivamente alla ricerca di un impiego.

Obbligo di iscrizione al portale Siisl

Dal 2025, tutti i disoccupati che percepiscono Naspi, Dis-Coll o Iscro dovranno iscriversi obbligatoriamente alla piattaforma Siisl, caricando il proprio curriculum e sottoscrivendo il Patto di attivazione digitale. In caso di mancata iscrizione:

  • Verrà decurtato il 25% della prima mensilità;
  • Se l’inadempimento persiste, si perderà l’intero assegno.

Il Patto di Servizio diventa vincolante

Entro 45 giorni dalla registrazione, i percettori di Naspi e Dis-Coll devono firmare anche il Patto di servizio personalizzato. In caso di mancata sottoscrizione o assenza ingiustificata al Centro per l’Impiego, il diritto all’indennità decade.


Quando un’offerta di lavoro è “obbligatoria”

Un’offerta di lavoro inviata tramite la piattaforma Siisl non può essere rifiutata se rispetta tutti e quattro questi requisiti:

  1. Settore coerente con il precedente impiego;
  2. Mansioni simili a quelle svolte in passato;
  3. Retribuzione pari almeno all’ultimo stipendio percepito;
  4. Distanza massima di 20 km dal Comune dell’ultimo lavoro.

➡️ In questo caso, un solo rifiuto comporta la perdita immediata del sussidio.


Offerte meno vantaggiose: si possono rifiutare?

Le offerte con retribuzione inferiore fino al 10%, sede di lavoro entro 50 km e mansioni coerenti con il titolo di studio, possono essere rifiutate solo due volte. Al terzo rifiuto, il sussidio decade.


Possibilità di ricorso: attenzione ai tempi

In caso di decadenza o taglio dell’assegno, il disoccupato può presentare ricorso, motivando la propria impossibilità a rispettare gli obblighi. Tuttavia:

  • L’esito non è garantito;
  • In caso di conferma della sanzione, occorre attendere 2 mesi prima di presentare una nuova domanda.

Un cambio di paradigma

Il nuovo sistema introduce un principio di condizionalità rigida: il sussidio non è più un diritto “automatico”, ma subordinato all’impegno attivo nella ricerca del lavoro. Il Governo mira così a favorire un reinserimento rapido nel mercato, anche con offerte meno vantaggiose, ma ritenute congrue.

Resta da capire se questo approccio porterà a un reale miglioramento dell’occupazione o finirà per penalizzare i più vulnerabili.

Giacomo Cascio
Giacomo Cascio
CEO Blue Owl s.r.l. agency - Editore Risoluto.it

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