Il 7 maggio 2025, la Camera dei Deputati ha approvato una legge che rappresenta una svolta storica nella sanità pubblica italiana: per la prima volta, l’obesità viene riconosciuta ufficialmente come malattia cronica. Il testo, ora all’esame del Senato, introduce un nuovo approccio nazionale alla prevenzione, diagnosi e cura dell’obesità, includendola nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
Questo significa che le cure saranno gratuite, erogate a carico del Servizio Sanitario Nazionale, con accesso garantito a tutti i cittadini affetti da questa patologia.
Obesità: i numeri in Italia
Secondo i dati ufficiali, in Italia circa 6 milioni di persone sono obese, pari al 12% della popolazione adulta. Il fenomeno colpisce anche i più giovani: il 18,2% dei ragazzi tra 11 e 17 anni è in sovrappeso, mentre il 4,4% è obeso, con prevalenza nei maschi e nel Sud Italia.
L’obesità come patologia cronica
L’obesità è una malattia complessa e recidivante, già riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che influisce negativamente su salute fisica, benessere psicologico e vita sociale. Tra le principali complicanze:
- Ipertensione e malattie cardiovascolari
- Diabete di tipo 2
- Apnea notturna
- Problemi osteoarticolari
- Infertilità
- Depressione, isolamento e ansia
Nei bambini, i rischi includono anche asma, disturbi muscoloscheletrici e impatti sullo sviluppo psicosociale.
Le novità della proposta di legge: cosa cambia
1. Inclusione nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)
Il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica garantisce che le prestazioni sanitarie connesse alla diagnosi e alla cura rientrino nei LEA, con accesso gratuito per il cittadino. Ciò comprende l’esenzione per patologia, sulla base dei criteri di gravità clinica e onerosità previsti dal D. Lgs. 124/1998.
2. Piano nazionale triennale
Il testo prevede un piano triennale nazionale per la prevenzione, diagnosi e cura dell’obesità, con:
- Campagne di screening
- Percorsi diagnostico-terapeutici uniformi
- Attenzione particolare all’infanzia e all’adolescenza
3. Rete di centri specialistici
Saranno istituiti centri regionali dedicati all’obesità, collegati a università e centri di ricerca, con approccio multidisciplinare che coinvolge medici, pediatri, specialisti e psicologi.
4. Educazione nelle scuole
Previsti programmi obbligatori di educazione alimentare e motoria nelle scuole primarie e secondarie, accompagnati da campagne contro la pubblicità di cibi malsani destinata ai minori.
5. Campagne di sensibilizzazione
Sarà rafforzata la comunicazione verso famiglie e comunità, promuovendo stili di vita sani, attività fisica e alimentazione equilibrata.
6. Osservatorio nazionale
Prevista l’istituzione di un Osservatorio presso il Ministero della Salute, con il compito di monitorare l’andamento del fenomeno, raccogliere dati epidemiologici e proporre azioni concrete.
7. Finanziamenti pubblici
La legge prevede uno stanziamento di circa 4,2 milioni di euro nel primo triennio, per sostenere i programmi di prevenzione e cura.
Ruolo delle Regioni e obiettivi locali
Le Regioni saranno tenute a:
- Promuovere la prevenzione del sovrappeso e delle complicanze legate all’obesità
- Incentivare l’allattamento al seno fino ad almeno 6 mesi, anche nei luoghi di lavoro
- Responsabilizzare i genitori sul ruolo dell’alimentazione e dell’attività fisica
- Agevolare l’inserimento delle persone con obesità nelle attività scolastiche, lavorative e sportive
- Sostenere attività extrascolastiche che incentivino l’attività fisica e la consapevolezza alimentare