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Pensione anticipata 2026, Opzione Donna verso l’addio: cosa cambia davvero e quali alternative sono sul tavolo

Il futuro di Opzione Donna è più incerto che mai. Dal 2026 la misura – già drasticamente ridotta negli ultimi anni – cesserà ufficialmente di esistere, salvo nuovi interventi dell’ultimo minuto. La proposta di proroga presentata da Fratelli d’Italia è stata infatti dichiarata inammissibile per mancanza di coperture finanziarie, aprendo un vuoto normativo che riguarda migliaia di lavoratrici pronte ad accedere alla pensione anticipata.

Ma davvero tutto è perduto? Non proprio. In Parlamento restano in campo altre proposte che potrebbero evitare la cancellazione totale dell’unica misura pensionistica dedicata alle donne.

In questo articolo vediamo cosa sta succedendo, perché la proroga è saltata e quali sono le possibili alternative.


Cos’è Opzione Donna oggi e perché rischia di scomparire dal 2026

La versione attualmente in vigore (ridimensionata già con le ultime manovre) si rivolge esclusivamente a tre categorie:

  • caregiver che assistono un familiare con disabilità grave
  • donne con invalidità civile almeno al 74%
  • dipendenti di aziende in crisi con tavoli ministeriali attivi

Per accedere servono:

  • 35 anni di contributi
  • 61 anni di età, riducibili fino a 59 in base al numero di figli

Il problema?
La legge di bilancio 2026 non prevede alcuna proroga, decretando la fine definitiva della misura dal prossimo anno.


Cosa è successo in Parlamento: l’emendamento bocciato per mancanza di coperture

Durante l’esame della manovra, dai 5.500 emendamenti iniziali si è scesi a circa 400 realmente discussi.
Tra i 105 dichiarati inammissibili dal presidente della Commissione Bilancio del Senato c’è proprio quello di Fratelli d’Italia su Opzione Donna.

🔍 Perché è stato bocciato?

  • Non per motivi politici.
  • Non per il contenuto in sé.
  • Ma per ragioni tecniche: mancavano le indicazioni sulle coperture finanziarie, obbligatorie per norma costituzionale.

Insomma: senza soldi, una misura che crea spesa non può essere nemmeno discussa.


Cosa prevedevano i due emendamenti del centrodestra

1️⃣ La proposta della Lega (ancora ammissibile)

  • Chiede semplice proroga annuale di Opzione Donna
  • Senza ampliamenti
  • Senza modifiche ai requisiti attuali

👉 Ha superato il vaglio tecnico e resta in discussione.

2️⃣ La proposta di Fratelli d’Italia (bocciata)

Voleva ampliare la platea, sostituendo le lavoratrici delle aziende in crisi con:

  • donne disoccupate dopo licenziamento, dimissioni per giusta causa, risoluzione o scadenza contratto
  • con almeno 18 mesi di lavoro dipendente negli ultimi 3 anni
  • dopo aver completato la Naspi

Un’apertura molto ampia, con costi elevati, ma priva di coperture economiche → quindi dichiarata inammissibile.

FDI potrebbe ripresentarla con le coperture indicate.


Opposizioni all’attacco: proposte alternative per salvare Opzione Donna

Le opposizioni hanno criticato duramente la maggioranza:

  • «Una presa in giro per migliaia di lavoratrici», ha detto Chiara Appendino (M5S)
  • «Un emendamento senza coperture non è serio», attaccano PD e AVS

Tra le proposte dell’opposizione dichiarate ammissibili c’è quella più attesa:

🔁 Il ritorno alla “vecchia” Opzione Donna

Prima del 2023, la misura permetteva l’accesso a molte più lavoratrici, senza criteri selettivi legati a invalidità, caregiving o crisi aziendali.

Ripristinarla significherebbe dare una reale via d’uscita anticipata a migliaia di donne con:

  • 58-59 anni
  • 35 anni di contributi
  • nessuna penalizzazione aggiuntiva sui requisiti di accesso
  • solo il ricalcolo contributivo dell’assegno

Il tempo stringe: cosa può succedere nelle prossime settimane

La partita si giocherà interamente durante l’approvazione finale della manovra.

Gli scenari possibili sono tre:

✔ 1. Proroga “minima” con la proposta della Lega

Mantenere lo schema attuale per un altro anno, senza ampliamenti.

✔ 2. Riformulazione dell’emendamento FDI con coperture economiche

Possibile, ma dipende da risorse e volontà politica.

✔ 3. Accoglimento della proposta dell’opposizione

Il ritorno a Opzione Donna “storica”, più inclusiva.


Chi rischia di restare senza pensione anticipata dal 2026

Le lavoratrici con:

  • 35 anni di contributi maturati entro il 2025
  • età tra 59 e 61 anni
  • che non rientrano in caregiver, invalidità o crisi aziendale

Oggi non avrebbero nessuna via di uscita anticipata dal 2026, se la misura non dovesse essere prorogata.


Conclusione: Opzione Donna non è salva, ma non è ancora finita

La misura è a un passo dalla cancellazione, ma la discussione politica è apertissima.
Per le lavoratrici interessate, le prossime settimane saranno decisive per capire se:

  • Opzione Donna sopravviverà,
  • verrà ampliata,
  • oppure sparirà definitivamente lasciando tutte alle regole della legge Fornero.

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