Una rivoluzione dell’orologio è pronta ad arrivare in Parlamento: l’Italia potrebbe dire addio al passaggio tra ora solare e ora legale, adottando l’orario estivo per tutto l’anno. La proposta — sostenuta da SIMA, Consumerismo No Profit e dal deputato Andrea Barabotti (Lega) — è stata presentata il 17 novembre 2025 alla Camera dei Deputati dopo una raccolta firme che ha superato le 352.000 adesioni.
Risparmio energetico, benefici per la salute e riduzione delle emissioni: ecco tutti i dettagli della misura che potrebbe cambiare le abitudini di milioni di cittadini.
Secondo le analisi presentate, i vantaggi economici e ambientali sono significativi:
In pratica, mantenere l’ora legale tutto l’anno garantirebbe più luce naturale la sera, minori consumi elettrici e una diminuzione dell’impatto ambientale equivalente a piantare milioni di alberi.
Il punto più dibattuto riguarda il benessere dei cittadini. Numerosi studi hanno evidenziato che il doppio cambio d’orario comporta:
I promotori sostengono che una luce serale più lunga favorisca:
Nel 2018 l’Unione Europea ha avviato una consultazione su larga scala:
4,6 milioni di cittadini hanno risposto e l’84% si è detto favorevole all’abolizione del cambio semestrale.
Nel 2019 il Parlamento Europeo ha approvato una direttiva che permette a ogni Stato di scegliere:
Ma l’iter si è bloccato. La scelta, quindi, è possibile solo se coordinata a livello europeo per evitare differenze orarie incoerenti tra Stati confinanti.
Il Parlamento sta portando avanti un’indagine conoscitiva per valutare gli impatti economici, ambientali e sanitari della trasformazione.
L’obiettivo dichiarato è definire una proposta normativa entro il 30 giugno 2026.
Se approvata, l’Italia manterrebbe l’ora legale tutto l’anno, eliminando per sempre il ritorno all’ora solare.
Se la riforma entrasse in vigore, le differenze sarebbero immediate: