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Pensione anticipata nel 2025: come andare in pensione a 61 o 64 anni con la nuova riforma

In vista della riforma del sistema pensionistico, il Ministero del Lavoro e le parti sociali stanno valutando nuove misure per garantire flessibilità in uscita e maggiore equità. Tra le ipotesi in discussione emergono due opzioni di pensionamento anticipato: Quota 89 e Quota 96, pensate per lavoratori con determinate caratteristiche anagrafiche e contributive.

Cos’è Quota 89 e a chi si rivolge

La cosiddetta Quota 89 si riferisce alla possibilità di accedere alla pensione a 64 anni di età con almeno 25 anni di contributi. Questa misura è pensata per i lavoratori con carriera contributiva interamente successiva al 31 dicembre 1995, cioè soggetti al sistema contributivo puro.

Chi aderisce anche alla previdenza complementare può ottenere un trattamento pensionistico anticipato, a condizione che l’importo maturato raggiunga almeno 2,6, 2,8 o 3 volte l’assegno sociale, in base agli aggiornamenti normativi previsti. Il requisito aggiuntivo dei 25 anni supera la soglia minima dei 20 anni attualmente previsti per il pensionamento contributivo ordinario.

Quota 96 per i lavori usuranti: pensione a 61 anni

L’altra proposta, Quota 96, è destinata ai lavoratori impegnati in mansioni usuranti, prevedendo l’uscita a 61 anni con almeno 35 anni di contributi. L’accesso agevolato è riconosciuto per attività particolarmente gravose, come:

  • lavori in galleria, cava o miniera;
  • lavori in cassoni ad aria compressa;
  • attività ad alte temperature (es. fonderie);
  • soffiatori di vetro cavo;
  • palombari;
  • lavori in spazi ristretti nella cantieristica navale;
  • lavorazione dell’amianto.

La definizione di lavoro usurante è stata stabilita dal D. Lgs. n. 67/2011, che individua anche le condizioni per ottenere il trattamento anticipato, come almeno 7 anni negli ultimi 10 o metà della vita lavorativa trascorsa in attività faticose.

Le ipotesi di flessibilità in uscita

Per garantire sostenibilità economica e gradualità, tra le proposte in valutazione vi sono anche modelli flessibili che permetterebbero di accedere alla pensione con diverse combinazioni età-contributi:

  • 63 anni di età e 33 anni di contributi
  • 65 anni e 31 anni di contributi
  • 62 anni e 34 anni di contributi

L’intenzione è quella di sostituire progressivamente misure temporanee come Quota 103 (62 anni + 41 di contributi), attualmente in vigore.

Requisiti 2025 per le pensioni agevolate nei lavori usuranti

Attualmente, fino al 2026, i requisiti per la pensione anticipata agevolata nei settori usuranti o notturni sono articolati in quote differenti a seconda del tipo di lavoro svolto e del numero di turni notturni:

  1. Turnisti notturni per tutto l’anno o attività usuranti:
    • Dipendenti: Quota 97,6 (61 anni e 7 mesi + 35 anni di contributi)
    • Autonomi: Quota 98,6 (62 anni e 7 mesi + 35 anni)
  2. Turnisti con 72–77 notti lavorate/anno:
    • Dipendenti: Quota 98,6 (62 anni e 7 mesi + 35 anni)
    • Autonomi: Quota 99,6 (63 anni e 7 mesi + 35 anni)
  3. Turnisti con 64–71 notti lavorate/anno:
    • Dipendenti: Quota 99,6 (63 anni e 7 mesi + 35 anni)
    • Autonomi: Quota 100,6 (64 anni e 7 mesi + 35 anni)

Tutti questi requisiti non sono soggetti agli adeguamenti alla speranza di vita previsti per gli anni 2019, 2021, 2023 e 2025.

Le categorie di lavori gravosi riconosciute per APE sociale e pensione precoci

La normativa vigente prevede inoltre benefici per alcune categorie attraverso misure come APE sociale e il pensionamento anticipato per lavoratori precoci. Le mansioni considerate gravose includono:

  • addetti alla concia di pelli;
  • facchini e spostamento merci;
  • conducenti di mezzi pesanti e treni;
  • guidatori di gru e perforatrici;
  • infermieri e ostetriche turnisti;
  • insegnanti scuola dell’infanzia;
  • operai edili e agricoli;
  • operatori ecologici;
  • addetti all’assistenza di non autosufficienti.

Queste categorie sono state ampliate con la legge di stabilità 2018, includendo anche marittimi, pescatori e operai siderurgici.

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