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Pensione anticipata, verso la proroga di Quota 103 e Opzione Donna: possibile uscita a 62 anni anche nel 2026

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La Manovra 2026 rimette in gioco due strumenti molto attesi dai lavoratori: Quota 103 e Opzione Donna. Dopo essere scomparse dalla prima bozza del testo, le due misure tornano al centro del dibattito parlamentare grazie a un ampio consenso politico, che coinvolge maggioranza e opposizione.
Ecco cosa potrebbe cambiare realmente per chi vuole lasciare il lavoro prima dei 67 anni.


Manovra 2026: Quota 103 e Opzione Donna tornano in scena

Nella prima versione della Legge di Bilancio 2026, l’unica misura confermata era l’Ape Sociale.
Quota 103 e Opzione Donna non erano presenti, lasciando di fatto scoperti migliaia di lavoratori.

Ma durante l’esame in Commissione Bilancio, la situazione si è ribaltata:

  • la Lega ha presentato emendamenti per prorogare entrambe le misure,
  • il sostegno è arrivato da Forza Italia, PD, Verdi-Sinistra e Italia Viva,
  • su quasi 6.000 emendamenti totali, quelli previdenziali sono tra i più condivisi.

Il governo ora valuta seriamente una proroga per tutto il 2026.


Quota 103: come funziona e cosa cambierebbe

Quota 103 permette l’uscita anticipata con:

  • 62 anni di età,
  • 41 anni di contributi.

Senza proroga, la misura scadrebbe il 31 dicembre 2025.
La proroga consentirebbe a molti lavoratori – soprattutto quelli con lunghe carriere contributive – di andare in pensione con un anticipo significativo.

Il nodo del bonus Maroni / Giorgetti

Chi possiede i requisiti può scegliere di restare al lavoro ricevendo in busta paga:

  • un aumento derivante dal mancato versamento della quota contributiva del lavoratore.

Un vantaggio immediato, ma che può ridurre l’importo della pensione futura.
Una decisione che va valutata con molta attenzione.


Opzione Donna: possibile ritorno dopo anni di limitazioni

Anche Opzione Donna, negli ultimi anni fortemente ridimensionata, torna al centro della trattativa politica.

Requisiti attuali:

  • 61 anni di età,
  • 35 anni di contributi,
  • riservata a caregiver, invalide al 74% o lavoratrici licenziate.

I partiti chiedono non solo la proroga, ma anche un allargamento della platea.
Per l’Italia – Paese con uno dei tassi di occupazione femminile più bassi d’Europa – si tratta di una misura ritenuta strategica.


Il problema delle coperture economiche

La discussione ora riguarda la sostenibilità finanziaria.

Il Ministro dell’Economia Giorgetti ha ricordato che:

  • entro il 2025 l’Italia deve uscire dalla procedura UE per deficit eccessivo,
  • ogni nuova misura richiede una copertura certa.

La Lega propone:

  • un aumento dell’Irap per banche e assicurazioni,
  • con un gettito stimato di 3,4 miliardi nel triennio.

Ma la proposta è divisiva e rischia di creare tensioni con il settore finanziario.


Le critiche dei sindacati

I sindacati contestano la versione iniziale della Manovra.

La segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, rilancia:

  • servono più risorse per scuola, ricerca e non autosufficienza,
  • eliminare Opzione Donna o aumentare l’età pensionabile sarebbe “un colpo di mano” contro i lavoratori più fragili.

Lega all’attacco: stop all’aumento dell’età pensionabile nel 2027-2028

Oltre alle proroghe, la Lega propone anche un emendamento per:

  • bloccare l’aumento dell’età pensionabile legato alla speranza di vita,
    previsto dalla riforma Fornero tra il 2027 e il 2028.

Il MEF propone un aumento graduale (1 mese nel 2027, 2 mesi nel 2028), ma il Carroccio vuole impedirlo del tutto.


Cosa succede adesso

La partita si deciderà nel vertice di maggioranza tra:

  • Meloni
  • Salvini
  • Tajani
  • Lupi

dove verrà definito l’equilibrio tra richieste politiche e vincoli di bilancio.

Una cosa però è ormai chiara:

Quota 103 e Opzione Donna sono ufficialmente tornate al centro della Manovra 2026

e potrebbero davvero essere prorogate per un altro anno.

Giacomo Cascio
Giacomo Cascio
CEO Blue Owl s.r.l. agency - Editore Risoluto.it

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