La Manovra 2026 rimette in gioco due strumenti molto attesi dai lavoratori: Quota 103 e Opzione Donna. Dopo essere scomparse dalla prima bozza del testo, le due misure tornano al centro del dibattito parlamentare grazie a un ampio consenso politico, che coinvolge maggioranza e opposizione.
Ecco cosa potrebbe cambiare realmente per chi vuole lasciare il lavoro prima dei 67 anni.
Nella prima versione della Legge di Bilancio 2026, l’unica misura confermata era l’Ape Sociale.
Quota 103 e Opzione Donna non erano presenti, lasciando di fatto scoperti migliaia di lavoratori.
Ma durante l’esame in Commissione Bilancio, la situazione si è ribaltata:
Il governo ora valuta seriamente una proroga per tutto il 2026.
Quota 103 permette l’uscita anticipata con:
Senza proroga, la misura scadrebbe il 31 dicembre 2025.
La proroga consentirebbe a molti lavoratori – soprattutto quelli con lunghe carriere contributive – di andare in pensione con un anticipo significativo.
Chi possiede i requisiti può scegliere di restare al lavoro ricevendo in busta paga:
Un vantaggio immediato, ma che può ridurre l’importo della pensione futura.
Una decisione che va valutata con molta attenzione.
Anche Opzione Donna, negli ultimi anni fortemente ridimensionata, torna al centro della trattativa politica.
Requisiti attuali:
I partiti chiedono non solo la proroga, ma anche un allargamento della platea.
Per l’Italia – Paese con uno dei tassi di occupazione femminile più bassi d’Europa – si tratta di una misura ritenuta strategica.
La discussione ora riguarda la sostenibilità finanziaria.
Il Ministro dell’Economia Giorgetti ha ricordato che:
La Lega propone:
Ma la proposta è divisiva e rischia di creare tensioni con il settore finanziario.
I sindacati contestano la versione iniziale della Manovra.
La segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, rilancia:
Oltre alle proroghe, la Lega propone anche un emendamento per:
Il MEF propone un aumento graduale (1 mese nel 2027, 2 mesi nel 2028), ma il Carroccio vuole impedirlo del tutto.
La partita si deciderà nel vertice di maggioranza tra:
dove verrà definito l’equilibrio tra richieste politiche e vincoli di bilancio.
Una cosa però è ormai chiara:
e potrebbero davvero essere prorogate per un altro anno.