Una recente ordinanza della Corte di Cassazione cambia le regole sulla prescrizione della pensione di reversibilità. Ecco cosa cambia per chi ne fa richiesta.
Con l’ordinanza n. 23352/2025, depositata il 16 agosto 2025, la Corte di Cassazione ha introdotto un importante chiarimento che potrebbe rendere più facile per l’INPS respingere la richiesta di pensione di reversibilità, soprattutto se avanzata dopo molti anni dalla morte del titolare della pensione.
Al centro della questione c’è il tema della prescrizione dei ratei pensionistici. In particolare, la Cassazione ha stabilito che:
Il caso giudicato riguardava una donna inabile al lavoro che aveva richiesto la pensione di reversibilità del padre, morto nel 1990, presentando la domanda solo nel 2009. In primo grado e in appello, le corti avevano dato ragione alla donna, ma la Cassazione ha ribaltato tutto.
Secondo i giudici supremi:
La sentenza distingue chiaramente tra:
La nuova interpretazione rafforza i poteri dell’INPS e potrebbe influire su molte domande di reversibilità, soprattutto se presentate in ritardo. Le famiglie dovranno quindi prestare attenzione ai tempi e alla documentazione, perché un’attesa troppo lunga può significare la perdita definitiva del diritto.