Pubblicare immagini dei propri figli sui social è una pratica sempre più diffusa, ma non priva di conseguenze legali. Una recente sentenza del Tribunale civile di Milano ha stabilito in modo chiaro che i genitori che condividono foto o video dei minori sono pienamente responsabili della diffusione di tali contenuti, anche in assenza di dolo.
Il Tribunale ha ribadito che chi esercita la responsabilità genitoriale è tenuto a tutelare la riservatezza e la dignità dell’immagine del minore. Pubblicare contenuti online non è un gesto neutro: si tratta di un atto giuridico con effetti rilevanti, soprattutto in ambito privacy e trattamento dei dati personali.
La sentenza ha sottolineato che i genitori non sono semplicemente autori delle immagini, ma custodi legali delle stesse. Questo implica un obbligo di vigilanza sull’utilizzo, la conservazione e la diffusione delle fotografie dei figli.
In caso di pubblicazione impropria, i genitori possono incorrere in sanzioni civili e penali. Tra le norme rilevanti si citano:
Nei casi più gravi, il comportamento potrebbe configurare trattamento illecito dei dati personali, con responsabilità anche in assenza di finalità lesive.
La pronuncia non stabilisce un elenco di situazioni vietate o consentite, ma richiama il principio cardine della tutela del benessere del minore. Prima di condividere una foto, il genitore deve valutare:
La semplice volontà affettiva o la percezione di innocuità non bastano a giustificare la diffusione.
La sentenza dimostra che le norme attuali sono sufficienti a proteggere i minori, se applicate con attenzione. Il problema non è l’assenza di leggi, ma la necessità di una maggiore consapevolezza da parte degli adulti.
Il messaggio implicito del provvedimento è chiaro: non occorre sempre innovare il diritto, ma responsabilizzare i genitori sull’uso dei social e dei contenuti digitali. In un contesto in cui l’identità online è parte integrante della persona, serve un approccio prudente e rispettoso della sfera privata del minore.