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Reddito di cura 2026, fino a 600 euro al mese per i caregiver familiari: ecco cosa prevede la proposta e chi potrà ottenerlo

Il nuovo sussidio economico sarebbe rivolto ai caregiver familiari non professionali, cioè a chi assiste quotidianamente un parente convivente con disabilità gravissima.
Per accedere al contributo, secondo l’emendamento, saranno necessari questi requisiti principali:

  • convivenza stabile con la persona assistita;
  • assistenza prestata a titolo non professionale;
  • ISEE inferiore a 30.000 euro;
  • assistito in condizioni di disabilità gravissima certificata.

Il contributo verrebbe erogato mensilmente dall’INPS, con importo variabile tra 400 e 600 euro, definito annualmente dai ministeri competenti.

Un aiuto che non incide su reddito e ISEE

Una delle novità più rilevanti riguarda la natura del beneficio:
✔️ non fa reddito, quindi non influisce su IRPEF o prestazioni collegate;
✔️ non viene conteggiato nell’ISEE, evitando la perdita di altri bonus;
✔️ è cumulabile con altre misure di assistenza.

Un dettaglio importante, che renderebbe il contributo realmente utile per le famiglie coinvolte.

Quante risorse sono state previste

L’emendamento dei senatori Mazzella, Guidolin, Castellone, Pirro e Damante prevede uno stanziamento di 3 miliardi di euro all’anno a partire dal 2026. Una cifra significativa che coprirebbe la platea dei potenziali beneficiari, con l’INPS incaricato di monitorare i fondi e comunicare eventuali esaurimenti.

Ecco cosa succede se l’emendamento verrà approvato

In caso di approvazione nella legge di Bilancio, entro 90 giorni dovrà essere emanato un decreto attuativo del Ministero del Lavoro che definirà:

  • modalità di presentazione della domanda;
  • documentazione richiesta;
  • eventuali criteri di priorità;
  • tempi di erogazione.

Solo dopo questo decreto sarà possibile per i caregiver inoltrare la richiesta ufficiale.

Perché è considerata una misura di civiltà

Secondo il senatore Orfeo Mazzella, primo firmatario dell’emendamento, il Reddito di cura rappresenta un riconoscimento concreto al lavoro invisibile di migliaia di familiari che garantiscono assistenza domiciliare continuativa, spesso rinunciando alla propria attività lavorativa e affrontando enormi sacrifici.

L’auspicio, dichiara il M5S, è che tutte le forze politiche possano convergere su una misura che valorizza un ruolo fondamentale per il welfare italiano.

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