In Italia, sempre più persone si trovano a dover fronteggiare situazioni di sovraindebitamento, aggravate da condizioni di salute o dalla perdita della capacità lavorativa. È il caso di un uomo di 58 anni, residente in provincia di Lecce, affetto da una grave patologia invalidante, che ha ottenuto una forte riduzione del debito tramite l’opposizione a un decreto ingiuntivo.
Dopo aver già pagato numerose rate, l’istituto di credito continuava a richiedere oltre 19.000 euro, somma non più sostenibile alla luce della condizione economica e sanitaria dell’uomo. La decisione di ricorrere legalmente ha portato il Tribunale di Lecce a ridurre il debito a circa 7.000 euro, riconoscendo irregolarità nel contratto sottoscritto con la finanziaria.
Il decreto ingiuntivo è un provvedimento del giudice che consente a un creditore di ottenere rapidamente un ordine di pagamento nei confronti del debitore, senza avviare un processo ordinario. Può essere richiesto quando il creditore è in possesso di prove scritte del credito, come:
Dopo la notifica, il debitore ha 40 giorni di tempo per saldare il debito o presentare opposizione. In assenza di opposizione, il decreto diventa esecutivo, dando il via a procedure come il pignoramento di beni o conti.
L’opposizione è lo strumento legale che permette al debitore di contestare il decreto ingiuntivo, sia nella sostanza del credito che nel calcolo delle somme richieste. Il giudice, in seguito all’opposizione, può:
Nel caso esaminato dal Tribunale di Lecce, grazie a una consulenza tecnica d’ufficio, sono state accertate incongruenze contrattuali. La giudice ha riconosciuto le condizioni economiche critiche del debitore e ha ridotto il debito, condannando anche l’istituto al pagamento delle spese legali.
Il sovraindebitamento rappresenta una realtà diffusa nel Paese. Secondo i dati Istat 2024, il debito medio per cittadino ha superato i 29.000 euro, con un incremento del 13% rispetto a quattro anni prima. Gli uomini ultracinquantenni risultano i più colpiti, con debiti che spesso superano i 35.000 euro.
L’accesso al credito è diventato una prassi comune anche per spese ordinarie come l’acquisto di elettrodomestici, cure mediche o vacanze. Un segnale evidente della difficoltà economica che molte famiglie italiane vivono quotidianamente.
In molti casi le cifre richieste risultano non corrette o gonfiate, ma solo chi presenta opposizione entro i termini può far valere le proprie ragioni. L’opposizione al decreto ingiuntivo è spesso sottovalutata per paura di spese legali o per mancanza di informazioni, ma può rappresentare l’unico strumento di difesa contro richieste economiche ingiuste.
Conoscere i propri diritti e le possibilità offerte dalla legge è il primo passo per affrontare con consapevolezza situazioni di difficoltà economica.