Il Ministro Salvini propone una revisione del sistema ISEE: via i meccanismi che penalizzano chi ha una prima casa o piccoli risparmi. Obiettivo: maggiore giustizia sociale nell’accesso a bonus e agevolazioni.
L’ISEE 2026 potrebbe cambiare radicalmente. A suggerirlo è il Ministro Matteo Salvini, che in una recente intervista ha sollevato una questione ormai centrale per milioni di famiglie italiane: il calcolo attuale dell’indicatore, secondo il Vicepremier, non rispecchia più le reali condizioni economiche delle persone e genera troppe ingiustizie.
L’ISEE – l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente – serve per stabilire l’accesso a bonus, agevolazioni, borse di studio, sconti e sussidi. Si basa su redditi, patrimonio mobiliare e immobiliare e sulla composizione del nucleo familiare.
Ma il sistema attuale, secondo Salvini, presenta gravi criticità:
Chi ha comprato un piccolo appartamento con anni di sacrifici, oppure chi è riuscito a mettere da parte qualche migliaio di euro in banca, oggi rischia di essere escluso da bonus e agevolazioni. Il sistema non distingue tra chi possiede una casa in cui vive e chi invece ha un reale patrimonio.
Allo stesso modo, chi ha perso il lavoro nel 2024, ma nel 2023 aveva un reddito stabile, nel 2025 si vedrà attribuire un ISEE “alto”, e sarà quindi escluso dagli aiuti. Viceversa, chi ha avuto miglioramenti economici recenti può continuare a godere di benefici che non rispecchiano più la sua reale situazione.
Il nuovo ISEE 2026, secondo la proposta di Salvini, dovrebbe:
In altre parole, si punta a un sistema più dinamico, moderno e giusto, capace di indirizzare le risorse pubbliche a chi ne ha davvero bisogno, nel momento in cui ne ha bisogno.
L’obiettivo non è politico, ma sociale: garantire maggiore equità nell’accesso agli aiuti pubblici, evitare esclusioni ingiuste, e correggere le storture di un sistema che oggi rischia di lasciare indietro proprio chi si trova in maggiore difficoltà.
Se la riforma andrà in porto, il nuovo ISEE 2026 rappresenterà un punto di svolta, con un impatto diretto su milioni di famiglie italiane.