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Sanatoria fiscale 2025: stop alle cartelle esattoriali inesigibili, debiti cancellati dal 2026

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Dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore la riforma del sistema di riscossione che introduce il discarico automatico dei debiti considerati inesigibili. Un passo concreto per alleggerire il carico delle cartelle esattoriali rimaste inevase e riorientare l’azione degli agenti della riscossione verso crediti realmente recuperabili.

Cosa sono le cartelle esattoriali e perché si parla di cancellazione

La cartella esattoriale è l’atto con cui l’Agenzia delle Entrate – Riscossione (AdER) notifica al cittadino un debito nei confronti dello Stato, delle Regioni, dei Comuni o di altri enti pubblici. Attualmente, l’importo complessivo delle cartelle ancora aperte supera i 1.272 miliardi di euro, di cui oltre 537 miliardi sono già considerati irrecuperabili, in quanto riferiti a soggetti deceduti, nullatenenti, irreperibili o falliti.

L’obiettivo della nuova sanatoria: razionalizzare la riscossione

Per fronteggiare il crescente volume di crediti impossibili da riscuotere, il legislatore ha previsto un meccanismo normativo che consenta di discaricare automaticamente i debiti definiti inesigibili, riducendo così le pendenze inutilmente conservate nel cosiddetto “magazzino fiscale”.

Il riferimento normativo è il Decreto Legislativo 24 marzo 2025, n. 33, entrato in vigore il 27 marzo 2025, che introduce il nuovo Testo Unico della Riscossione. L’articolo 211, intitolato “Discarico automatico o anticipato”, ne rappresenta il punto centrale.

Quando scatterà il discarico automatico

A partire dal 1° gennaio 2026, le cartelle affidate all’agente della riscossione saranno cancellate automaticamente nei seguenti casi:

  • accertato fallimento del debitore;
  • assenza di beni aggredibili;
  • mancanza di nuovi beni da pignorare, dopo aver già tentato recuperi infruttuosi.

Questo significa che il debito non verrà più mantenuto in carico all’Agenzia delle Entrate – Riscossione, che non avrà più l’obbligo di proseguire nella riscossione in assenza di reali possibilità di recupero.

Discarico anticipato: cos’è e come funziona

Il decreto introduce anche la facoltà di discarico anticipato, già a partire dal 1° gennaio 2025, su richiesta degli enti creditori. Si potrà ottenere la restituzione dei carichi iscritti a ruolo:

  • dopo 24 mesi dalla presa in carico, per crediti affidati prima dell’entrata in vigore del decreto (quindi prima dell’8 agosto 2024);
  • tra il 24° e il 30° mese, per crediti affidati dopo l’8 agosto 2024.

Questo consente, di fatto, un’accelerazione nel processo di cancellazione dei debiti inesigibili, che potranno essere liberati prima della scadenza dei 5 anni ordinari previsti.

Quali anni sono coinvolti nella sanatoria fiscale 2025

Le posizioni che potranno essere eliminate dal sistema di riscossione riguardano, in particolare, i debiti fiscali relativi agli anni compresi tra il 2000 e il 2010, ritenuti i più problematici per recuperabilità. Tuttavia, il principio del discarico è estensibile a tutti i ruoli risultati infruttuosi, anche più recenti, purché sussistano le condizioni previste dalla norma.

Verso un fisco più efficiente

La nuova sanatoria fiscale 2025 non si configura come un condono nel senso classico, ma come un intervento tecnico di razionalizzazione, volto a liberare risorse e snellire l’operatività del sistema tributario, evitando il mantenimento di crediti ormai solo formalmente esistenti. Il tutto mantenendo il principio di equità e la responsabilità nella gestione delle finanze pubbliche.

Giacomo Cascio
Giacomo Cascio
CEO Blue Owl s.r.l. agency - Editore Risoluto.it

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