Una recente sentenza del Giudice di Pace di Genova potrebbe segnare un importante punto di svolta per gli esercenti che vendono prodotti soggetti al Monopolio di Stato. Il caso, che ha riguardato il rifiuto da parte di un tabaccaio di accettare un pagamento con carta per l’acquisto di sigarette, ha portato all’annullamento della sanzione amministrativa precedentemente inflitta al commerciante.
Il caso: un pagamento elettronico rifiutato e la sanzione
Tutto è iniziato con un pagamento da 5,50 euro per un pacchetto di sigarette. La cliente ha chiesto di utilizzare il POS, ma il tabaccaio ha rifiutato. Da lì, l’intervento della Guardia di Finanza e la successiva multa di 35,50 euro per il mancato rispetto dell’obbligo di accettazione dei pagamenti elettronici. Il commerciante si è opposto prima al Prefetto, senza successo, e poi ha presentato ricorso al Giudice di Pace, ottenendo l’annullamento dell’ingiunzione e la condanna della Prefettura al pagamento delle spese legali.
Le motivazioni della sentenza
La difesa dell’esercente si è basata su un principio economico ben preciso: i rivenditori autorizzati di prodotti dei Monopoli di Stato – come sigarette e valori bollati – operano come concessionari dello Stato e ricevono un aggio, ovvero una percentuale fissa sul prezzo di vendita. Non possono modificare i prezzi dei prodotti, né aumentare i margini per compensare le commissioni applicate dalle banche sui pagamenti elettronici.
Secondo il giudice, l’obbligo di utilizzo del POS in questi casi rappresenterebbe un onere economico sproporzionato, che incide negativamente sulla libertà di iniziativa economica tutelata dall’articolo 41 della Costituzione.
Verso una possibile esenzione dall’obbligo?
Il pronunciamento ha sottolineato come, nel caso dei tabaccai, si configuri una particolare situazione: l’assenza di un guadagno diretto sull’intera somma incassata e l’impossibilità di scaricare sui clienti i costi delle commissioni bancarie, pena la violazione delle norme vigenti. Inoltre, è stata avanzata l’ipotesi che l’obbligo incondizionato di accettare pagamenti elettronici possa favorire una posizione dominante da parte dei gestori dei circuiti di pagamento, in contrasto con quanto previsto dall’art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea.
Un precedente giurisprudenziale destinato a far discutere
Questa sentenza potrebbe costituire un precedente giuridico significativo per altri esercenti in situazioni analoghe, specialmente in contesti dove i prezzi sono fissati per legge e i margini sono stabiliti in modo unilaterale. La questione resta aperta e potrebbe evolversi ulteriormente con nuovi ricorsi e sentenze.
Nel frattempo, la giurisprudenza in materia di obbligo di POS si arricchisce di un nuovo elemento che, almeno per il momento, fa emergere dubbi sull’applicabilità uniforme della normativa a tutte le categorie di attività economiche.