Con la sentenza n. 5668 del 30 giugno 2025, il Consiglio di Stato ha confermato la piena legittimità della settimana corta a scuola, anche se introdotta in corso d’anno. Una decisione che chiarisce i dubbi sollevati da alcune famiglie contrarie alla modifica dell’orario scolastico su cinque giorni.
La sentenza arriva in risposta al caso di due genitori, Silvia e Mauro, contrari alla delibera del Consiglio d’Istituto che ha modificato il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) introducendo la settimana corta con sabato libero, già durante l’anno scolastico in corso.
Secondo i ricorrenti, questa decisione aveva creato disagi organizzativi ed economici per le famiglie. Ma i giudici amministrativi hanno respinto il ricorso, chiarendo che:
“L’adozione della settimana corta rientra pienamente nell’autonomia organizzativa delle scuole, anche se avviene nel corso dell’anno.”
Il PTOF è il documento con cui ogni scuola comunica la propria offerta formativa, educativa e organizzativa alle famiglie. Secondo la Legge 107/2015 (Buona Scuola), può essere rivisto annualmente entro ottobre, ma tale scadenza ha natura ordinatoria, non perentoria.
In altre parole, il Consiglio d’Istituto può modificare l’orario scolastico anche durante l’anno, in base alle esigenze didattiche e organizzative dell’Istituto.
Il Consiglio di Stato ha evidenziato che nel caso specifico:
Anche se i genitori sono stati coinvolti nel processo decisionale, il loro parere non è vincolante: la decisione finale spetta agli organi scolastici competenti.
Infine, i giudici hanno escluso la possibilità di appellarsi al principio del “legittimo affidamento” da parte dei genitori, in quanto:
“Non esiste un diritto soggettivo a mantenere invariato l’orario su sei giorni, se non espressamente garantito.”
Pertanto, la settimana corta a scuola è perfettamente legittima, anche se introdotta nel corso dell’anno scolastico, purché siano rispettate le procedure previste dalla normativa.