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Spoiler di film e serie TV: quando raccontare la trama diventa una violazione del copyright

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Rivelare dettagli fondamentali della trama di un film o di una serie TV, compreso il finale, potrebbe non essere solo un gesto fastidioso per chi ama la suspense. In alcuni casi, può costituire una vera e propria violazione del diritto d’autore, con conseguenze legali rilevanti.

Secondo la legge italiana sul diritto d’autore (L. 633/1941), non è l’idea astratta a essere tutelata, ma la sua espressione creativa: questo comprende l’intreccio narrativo, lo sviluppo della trama, i dialoghi e la conclusione dell’opera. Lo stesso principio si applica anche a film e serie TV, definiti a tutti gli effetti programmi audiovisivi protetti dal Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi (TUSMA), introdotto con il D.Lgs. 208/2021.

In base a questa normativa, anche un riassunto dettagliato o la narrazione scritta dell’intera trama, episodio per episodio, può costituire una riproduzione indiretta dell’opera e violare i diritti di chi ne detiene la proprietà intellettuale.

La sentenza che chiarisce i limiti: raccontare tutto è illecito

Un importante precedente giuridico arriva dalla sentenza n. 2812 del Tribunale di Roma, emessa il 7 marzo 2024. Il giudice ha stabilito che un riassunto minuzioso dell’opera, anche se privo di immagini o dialoghi originali, è da considerarsi una comunicazione non autorizzata al pubblico. La narrazione strutturata e completa, infatti, riflette scelte creative ben precise che sono protette dal diritto d’autore.

Il testo della sentenza evidenzia che la trama è parte integrante dell’opera e come tale va rispettata. La divulgazione pubblica senza consenso comporta la lesione dei diritti economici e morali degli autori.

Recensioni, diritto di critica e limiti legali

Si potrebbe pensare che raccontare la trama rientri nel diritto di cronaca o recensione. In realtà, l’articolo 70 della legge sul diritto d’autore prevede eccezioni molto limitate: per essere lecita, la citazione deve essere breve, non deve sostituire l’opera e deve avere uno scopo informativo, critico o didattico.

Un sito che pubblica spoiler completi o trame dettagliate non risponde a questi requisiti. Non si limita a commentare o analizzare l’opera, ma la sostituisce, impedendo agli utenti di godere dell’esperienza originale. Questo comportamento è stato oggetto anche della sentenza n. 7708 della Corte di Cassazione (2019), secondo cui anche l’uso parziale di un’opera può rappresentare una violazione se coinvolge elementi creativi essenziali.

La normativa europea e l’obbligo di rispetto del diritto d’autore

Anche a livello europeo, la Direttiva UE 2019/790, recepita in Italia con il D.Lgs. 177/2021, conferma che ogni comunicazione al pubblico di un’opera protetta richiede l’autorizzazione dei titolari dei diritti, salvo specifiche eccezioni.

Lo stesso articolo 32 del TUSMA impone ai fornitori di contenuti digitali e media di evitare qualsiasi diffusione non autorizzata, anche parziale, di programmi audiovisivi. La tutela si estende quindi anche ai contenuti testuali che ripropongano fedelmente la struttura dell’opera.

Rischi legali e sanzioni per chi pubblica spoiler

Diffondere in modo sistematico le trame di opere audiovisive, soprattutto se in cambio di visibilità o guadagni pubblicitari, può comportare:

  • azioni legali da parte dei titolari dei diritti,
  • richieste di risarcimento danni,
  • obbligo di rimozione dei contenuti,
  • sanzioni per uso improprio delle piattaforme digitali.

Il rispetto del diritto d’autore non riguarda solo i contenuti multimediali, ma si estende anche al modo in cui le opere vengono raccontate, descritte e condivise online.

Giacomo Cascio
Giacomo Cascio
CEO Blue Owl s.r.l. agency - Editore Risoluto.it

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