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Superbonus 2025: come sbloccare la cessione del credito in attesa di accettazione

L’Agenzia delle Entrate ha fornito nuovi chiarimenti sul Superbonus 2025, concentrandosi in particolare sui crediti fiscali che risultano ancora “in attesa di accettazione” da parte delle banche o di altri soggetti cessionari. Un aspetto che interessa migliaia di contribuenti e imprese che, dopo aver optato per la cessione del credito, si trovano bloccati dalla mancata risposta dell’intermediario.

Il caso: credito ceduto e rimasto sospeso

Con la Risposta n. 130 del 13 maggio 2025, l’Agenzia ha affrontato il caso di una società che, dopo aver trasmesso due comunicazioni di cessione per lavori agevolati nel 2022, ha visto una delle due operazioni accettata e l’altra rimanere nello stato “in attesa di accettazione”. Questa situazione impedisce al cedente di utilizzare il credito, che resta congelato fino a decisione del cessionario.

Secondo la circolare n. 33/E del 2022, lo stato dei crediti fiscali si divide in:

  • “in attesa”
  • “accettato”
  • “rifiutato”

Fino a quando il credito resta in sospeso, non può essere compensato con F24, né inserito nella dichiarazione dei redditi. Inoltre, non è previsto alcun intervento diretto da parte dell’Amministrazione finanziaria: la responsabilità di sollecitare l’accettazione o il rifiuto del credito spetta al cedente.

Se il credito viene accettato o rifiutato

  • In caso di accettazione, il credito può essere utilizzato nei termini originari, secondo l’art. 121, comma 3, del decreto Rilancio.
  • In caso di rifiuto, il credito ritorna nella disponibilità del cedente, che può:
    • usufruire direttamente della detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi, suddividendola nelle 4 rate originarie (dal 2022 al 2025);
    • trasmettere una nuova comunicazione di cessione per tentare una nuova operazione.

Attenzione: per detrazioni non ancora utilizzate, servirà presentare dichiarazioni integrative relative agli anni 2022 e 2023.

Superbonus e rateizzazione in 10 anni: limiti e condizioni

Chi non riesce a cedere il credito o non ha capienza fiscale può ricorrere alla ripartizione decennale delle detrazioni, introdotta con il decreto legislativo 11/2023. Questa misura, tuttavia, è valida solo per le spese sostenute nel 2022 e non oggetto di cessione.

Condizioni per accedere alla rateizzazione in 10 anni:

  • la scelta va indicata nella dichiarazione dei redditi 2023;
  • è valida solo se la prima rata (2022) non è stata già dichiarata;
  • la decisione è definitiva e non modificabile;
  • non è possibile correggere l’opzione con dichiarazioni integrative.

Se la banca rifiuta il credito e la prima rata è già stata inserita in dichiarazione, non sarà più possibile optare per il frazionamento decennale. L’unica alternativa sarà seguire la ripartizione quadriennale originaria o tentare una nuova cessione.


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